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TERRITORIO

Persi 43mila ettari in 18 anni

Lombardia e Veneto in testa per consumo del suolo

Persi 43mila ettari in 18 anni

Il consumo di suolo in Italia è un fenomeno che continua a destare preoccupazione, con dati che evidenziano una situazione sempre più critica. Tra il 2006 e il 2023, il nostro Paese ha perso ben 43.585 ettari di suolo, una risorsa essenziale per la vita e la sostenibilità ambientale. Questo allarmante scenario è stato messo in luce dall'Atlante 2025 Territori in trasformazione dell'Ispra, che sottolinea come il consumo di suolo rappresenti un pericolo per la sicurezza ambientale e territoriale.


Le regioni italiane più urbanizzate, come Lombardia e Veneto, sono in testa per il consumo di suolo. La Lombardia ha visto compromesso il 12,19% del suo territorio, con un incremento di 728 ettari solo tra il 2022 e il 2023. Il Veneto segue con l'11,86%, mentre la Campania e l'Emilia-Romagna registrano rispettivamente il 10,57% e l'8,91%.  Roma si distingue per essere al primo posto in Italia per nuove costruzioni. Un quarto della superficie della capitale è ormai occupato da edifici e infrastrutture. Nonostante un rallentamento tra il 2006 e il 2021, il 2023 ha visto l'occupazione di altri 65 ettari, con ulteriori 52,6 ettari aggiunti nel 2024.



Le zone costiere italiane, preziose dal punto di vista ambientale, hanno perso 33.078 ettari di suolo tra il 2006 e il 2023. Nelle pianure, il consumo ha raggiunto il 74,2% del totale, con un incremento di oltre 5.200 ettari in un solo anno. Queste aree, spesso a rischio idraulico, sono particolarmente vulnerabili al dissesto idrogeologico.



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