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emergenza granchio blu

Le reti funzionano, la pesca vede la luce

Mancin: “Recuperiamo terreno, ma servono meno burocrazia e più aiuti strutturali”

Le reti funzionano, la pesca vede la luce

Trascorso un 2024 disastroso, in cui la produzione dei molluschi ha raggiunto solo il 5% degli anni precedenti, il Consorzio e le Cooperative associate hanno trovato la via per uscire dalla crisi ambientale ed economica, divenuta anche sociale, e hanno aperto uno spiraglio di luce sul futuro della molluschicoltura.

“Il nuovo metodo ha iniziato a dare i suoi frutti dalla fine del 2024 e proprio in questi giorni si sta riscontrando un incremento di produzione delle vongole, così che l’azienda possa tornare finalmente a fornire i propri clienti con molluschi nostrani - afferma il presidente del Consorzio Paolo Mancin -. i pescatori hanno saputo rimboccarsi le maniche ancora una volta, ma in questi anni abbiamo perso circa 400 partite iva. Oggi nelle lagune lavora un migliaio di persone, che non raggiunge redditi pari a quelli precedenti la crisi, ma stiamo assistendo a confortanti segnali di ripresa”.

L’azienda infatti ha da tempo cambiato la modalità di amministrazione delle lagune Scardovari, Canarin e Barbamarco, suddividendole temporaneamente in porzioni da 500 metri quadri dati in gestione a ciascun socio delle 14 cooperative. “Le cooperative si occupano della protezione e semina delle aree assegnate mentre il Consorzio del controllo sanitario del novellame immesso, oltre che del coordinamento della fornitura del materiale per salvaguardarlo dal granchio”, spiega Mancin.

La protezione avviene per mezzo di recinti realizzati con reti dotate di un’anima in ferro, che vengono piantate nel fondale fino a oltre 30 centimetri di profondità, creando barriere fisiche che impediscono ai granchi di accedervi: “Nel frattempo continua la cattura dei granchi, la cui commercializzazione è garantita da un importante contratto con un’azienda asiatica che nello stabilimento preso in affitto a Scardovari (ex ShellFish) li cuocerà, congelerà e li invierà in Sri Lanka”.

Accanto alla cattura del granchio e alla coltivazione delle vongole prosegue la commercializzazione delle cozze e delle ostriche: “E’ partita in anticipo la campagna di vendita delle cozze, che hanno un buon prezzo per chi ha sfidato il granchio blu, continuando un’attività non certo semplice come lo era prima - conclude Mancin -. Stiamo inoltre incentivando la diversificazione della produzione con la coltivazione delle ostriche, di cui si occupa una ventina di operatori che hanno saputo reinventarsi. A breve presenteremo il Cuore del Delta, un nuovo marchio di ostriche che abbiamo depositato e di cui attendiamo la conferma di registrazione. Alle istituzioni chiediamo di snellire la burocrazia che rallenta opere fondamentali come la vivificazione delle lagune. Nel 2024 senza i fondi del governo non ce l’avremmo mai fatta, ma credo che la Regione avrebbe dovuto fare molto di più affinché il rischio della scomparsa delle nostre eccellenze divenisse meno concreto”.

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