Cerca

IL CASO ECOAMBIENTE

Cittadin: “Anche noi potremmo pensare di uscire dall’azienda”

Il sindaco mette in dubbio la permanenza nella compagine societaria

Cittadin: “Anche noi potremmo pensare di uscire dall’azienda”

“Anche noi, come Comune di Rovigo, faremo le nostre valutazioni se restare o meno all’interno di Ecoambiente, visto che siamo messi all’angolo”. Le parole durissime pronunciate dal sindaco Valeria Cittadin, venerdì in consiglio comunale, sono arrivate come un terremoto a scompaginare, ancora di più, la situazione già complessa scaturita dall'impianto per la produzione di biometano che Ecoambiente ha in progetto di realizzare a Sarzano.

Alla luce dell’assemblea di controllo analogo di mercoledì scorso disertata da gran parte dei sindaci soci (solo 12 hanno partecipato) che è stata solo l’ultima delle quattro riunioni dei sindaci dedicate all’impianto e andate deserte, Cittadin in aula ha espresso tutta la propria rabbia. Incalzata da una interrogazione del capogruppo Pd Diego Crivellari, il sindaco ha tuonato: “Trovo prepotente che i Comuni più piccoli disertino le riunioni in un nome di un regolamento che, con il doppio criterio delle quote e delle teste, rende schiavi i più grandi. Abbiamo il 51% del capitale di Ecoambiente. Se questo ci porta in una situazione di scacco, allora la situazione va rivista. Non è il Comune di Rovigo a mettere in discussione l’in house ma i sindaci che non partecipano. Non ho ancora avuto modo di parlare in giunta dell’assemblea di controllo analogo ma credo che vadano fatte delle valutazioni perché la situazione è preoccupante. Non è possibile questo andazzo”. In conclusione il sindaco ha sferrato l’affondo: “C’era da votare il bilancio di As2, ma anche lì niente numero legale. Non si è raggiunto il numero legale perché i sindaci non c’erano. Se fanno così, per quanto mi riguarda, potevano fare a meno di fare i sindaci”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400