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Un nuovo volto per l’acquedotto

Lavori per due anni e 3,5 milioni. Bimbatti: “Ci saranno effetti benefici per tutto il quartiere”

Un nuovo volto per l’acquedotto

Avanti tutta con il progetto che darà un nuovo volto alla sede di Acquevenete in via Benvenuto Tisi da Garofolo. Mercoledì scorso il dirigente del settore urbanistica di palazzo Nodari Christian Scalabrin ha rilasciato il permesso di costruire alla società che gestisce il servizio idrico integrato in 108 Comuni, compresi quelli polesani. “Riqualificazione della parte ovest del complesso denominato ‘Centrale acquedottistica di Rovigo’- Recupero di un ex serbatoio e demolizione con ricostruzione di palazzina uffici”: questo il progetto per al quale il Comune ha dato il permesso urbanistico.

Progetto che rappresenta il primo lotto della maxi riqualificazione complessiva presentata dalla società, attraverso un’apposita conferenza stampa, lo scorso 14 aprile. Questo primo stralcio per Acquevenete rappresenta uno sforzo che, tradotto in numeri, corrisponde a 3,5 milioni di euro per un tempo di esecuzione di due anni: a tanto ammonta infatti l’investimento previsto. La riqualificazione di tutti gli oltre 14mila metri quadrati del complesso di via Benvenuto Tisi da Garofolo prevede un secondo lotto di lavori per un investimento di ulteriori 1,8 milioni. Il secondo step riguarda in particolare il recupero della torre piezometrica e la seconda cisterna presente nell’area che resta un terrapieno per via del diniego della Soprintendenza a “scoperchiarla” per renderla un auditorium. Nella torre verrà inserito un percorso museale che la renderà fruibile per 36 dei suoi 53 metri di altezza. Ma questa è un’altra partita che si giocherà più avanti.

Per il momento c’è il permesso di costruire relativo al primo stralcio. “Il permesso di costruire è stato firmato e quindi Acquevenete può dare corso alle proprie attività - commenta l’assessore all’urbanistica Andrea Bimbatti - noi ci auguriamo che a breve si possa attivare il cantiere ma questo, ovviamente, dipende dalla società. Noi siamo soddisfatti perché sarà un intervento di riqualificazione importante che terrà conto anche dell’attuale esigenza di parcheggio, perché all’interno della ristrutturazione è stato previsto anche questo, per andare incontro anche ai servizi, dunque alle scuole e alle attività pomeridiane presenti in zona. Questa è una situazione che oggi funziona in modo sregolato. L’intervento dunque è importante sotto molteplici aspetti, non solo del rinnovamento e dell’efficientamento ma anche per gli effetti benefici per tutto il quartiere, anche in termini ambientali. Il cantiere sarà competenza di Acquevenete e siamo certi che adotterà tutte le attenzioni del caso per creare meno disagi possibili anche se ci sarà movimento di mezzi e camion e tutto quello che è necessario per un intervento di una tale portata”.

I lavori del primo lotto prevedono la demolizione degli attuali uffici, risalenti agli anni ’70, e la realizzazione di una nuova sede operativa progettata per accogliere circa 60 lavoratori. Inoltre, una delle due cisterne interrate, risalenti agli anni ’30 e sottoposte dal 2020 a vincolo monumentale da parte della Soprintendenza come pure la torre piezometrica, verrà recuperata e le sue stanze diventeranno una caffetteria ed uno spazio ricreativo.

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