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L’analisi

Batteri fecali pochi, Pfas troppi

E’ partita ieri da Fratta la quinta edizione di “Operazione fiumi”, con i risultati di Po e Canalbianco

Batteri fecali pochi, Pfas troppi

La presenza di Escherichia coli, batteri che indicano contaminazione fecale legata soprattutto agli apporti dei reflui urbani, nel Po è decisamente bassa, 52 per 100 millilitri a Bergantino, 74 a Ficarolo – Calto, 41 a Santa Maria Maddalena – Occhiobello, 31 a Guarda Veneta. Un po’ più alta nel Canalbianco, in particolare ad Adria, 345 per 100 millilitri, mentre sono risultati 63 a Loreo.

Le note dolenti, però, arrivano dai Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche, proprio all’indomani del caso di Pasqualino Zenere, ex dipendente della Miteni di Trissino, deceduto nel 2014 a causa di un tumore alla pelvi renale, che il Tribunale di Venezia ha riconosciuto essere stato causato dall’ambiente lavorativo. Non solo, ma un’altra nota dolente è rappresentata dai rifiuti galleggianti.

E’ questa la fotografia scattata da Legambiente che ieri mattina, a Fratta, nella splendida cornice del museo archeologico, ha presentato l’anteprima della quinta edizione della campagna itinerante “Operazione fiumi - Esplorare per custodire”, realizzata con il supporto tecnico di Arpav, il contributo di Coop Alleanza 3.0 e Bcc Veneta Credito Cooperativo e con il patrocinio delle Autorità distrettuali di bacino del fiume Po e delle Alpi Orientali.

“I livelli di escherichia coli - nota l’associazione del cigno verde - risultano sostanzialmente invariati ma entro i limiti, mentre preoccupa la presenza di Pfas, uno degli inquinanti più pericolosi, rilevata da Arpav. Agli inquinanti inoltre si aggiunge un’elevata presenza di rifiuti galleggianti”.

In base ai primi risultati dei dati raccolti da Legambiente Veneto in tutti i punti monitorati sul Po, da Bergantino a Porto Tolle, e sul Canalbianco, ad Adria e Loreo, considerando il solo parametro di escherichia coli, risultano entro i limiti. “I batteri fecali - si spiega - sono un parametro ricercato per verificare il livello di depurazione delle acque e la presenza di eventuali picchi di inquinamento dovuti a scarichi non autorizzati o sversamenti illegali. Gli otto punti monitorati sono diversi rispetto a quelli di Arpav, poiché quello di Operazione fiumi è un lavoro complementare rispetto a quello di Arpav”.

Se dunque la qualità microbiologica resta nella norma, confermando buone performance per quanto riguarda la depurazione, almeno nel tratto veneto del Po, ma, senza “spoilerare” risultati diversi potrebbero arrivare dai campionamenti sull’Adige, tradizionalmente più soggetto a questo tipo di inquinamento, “permangono d’altro canto le preoccupazioni sullo stato chimico: i dati relativi ai Pfas e Glifosate sui campioni raccolti da Legambiente saranno disponibili a fine anno, ma i dati raccolti da Arpav lungo il 2024 nelle 11 stazioni per il monitoraggio raccontano chiaramente di un fiume in difficoltà: in tutti i corpi idrici monitorati inerenti al fiume Po e i diversi tratti del Delta del Po, lo stato chimico risulta penalizzato dalla presenza di concentrazioni medie di Pfos superiori ai limiti di legge”. Legambiente sottolinea poi anche il “campanello d’allarme anche sul fronte erbicidi, con i superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per due prodotti di degradazione del Glifosate e del Metolachlor, erbicidi evidentemente ancora utilizzati in agricoltura, nonostante la loro elevata e conclamata pericolosità”.

Infine, aggiunge Legambiente, “desta ulteriore preoccupazione il dato emerso dai monitoraggi sulla quantità di rifiuti galleggianti in alveo e lungo le sponde, riscontrati in ben 7 su 8 punti di campionamento, dunque non solo sul Po ma anche sul Canalbianco”. Da sempre Legambiente si occupa del tema del monitoraggio e della raccolta dei rifiuti, in particolare con le campagne “Puliamo il mondo”, “Spiagge pulite fondali puliti”, nonché partecipando a iniziative territoriali come “Po Salvamare” promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Po, che ha visto impegnata l’associazione proprio un mese fa con un beach litter a Galba sul Po e a Fratta sul Canalbianco.

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