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Il caso

Ex San Michele, nodo proprietà

Per la chiesa sconsacrata in via Carducci, interlocuzione fra il Comune e la parrocchia del Duomo

Ex San Michele, nodo proprietà

Il futuro di una porzione del complesso “ex chiesa di San Michele” si gioca tra il Comune di Rovigo e la parrocchia del Duomo. Da un anno, infatti, tra i due enti sono in corso delle interlocuzioni per definire la proprietà di una parte dell’immobile, quella in cui ha sede un ufficio della Caritas. Si tratta di uno dei diversi immobili di cui si compone il compendio che vale la pena approfondire. Collocandosi di fronte all’immobile tra Corso del Popolo e via Carducci e dando le spalle al Corso, la geografia delle proprietà è la seguente: la parte sulla sinistra è di proprietà del Comune, mentre l’ex chiesa di San Michele e l’ala sulla destra, dove ha sede la Caritas, è stata oggetto di un lungo approfondimento recentemente definito attraverso un’operazione che ha coinvolto la parrocchia del Duomo.

“Tutto è nato - spiega l’assessore al patrimonio Lorenzo Rizzato - dall’intenzione di partecipare al bando ‘Luoghi non comuni’ della Fondazione Cariparo per recuperare lo stabile e riaprirlo alla città. Dalle verifiche fatte dagli uffici prima di candidare l’immobile al bando è emerso come la proprietà non fosse completamente del Comune, ma fosse una comproprietà con la parrocchia del Duomo. Da un passaggio successivo effettuato con gli uffici del Catasto è risultato addirittura che l’immobile fosse inquadrato ancora come totale proprietà della parrocchia del Duomo. A quel punto, ricostruendo i vari passaggi documentali abbiamo sanato la situazione, definendo in modo definitivo la comproprietà. Successivamente abbiamo avviato una interlocuzione con la parrocchia per capire se ci fosse la disponibilità a cedere la propria quota di comproprietà all’amministrazione comunale”.

Le trattative sono ancora in corso e la strada dell’accordo non è ancora stata definita. Una delle ipotesi messe sul tavolo dal Comune è che la parrocchia possa cedere la comproprietà ma apponendo un vincolo di destinazione d’uso all’immobile in questione, per esempio un vincolo di tipo sociale oppure culturale. O, altra ipotesi ancora, entrambe le destinazioni d’uso.

In tutto questo, però, c’entra anche la Provincia. Per una trattativa che riguarda l’ala sinistra del compendio: “Tra il Comune e la Provincia in passato - prosegue Rizzato - era stato deciso di sottoscrivere una convenzione con l’obiettivo di cedere alla Provincia la gestione dell’immobile in modo tale che palazzo Celio potesse così utilizzare l’edificio per fare spazio agli uffici amministrativi del liceo Celio Roccati cosicché dall’attuale sede degli uffici si recuperasse spazio per le aule didattiche. La convenzione, però, non ha mai ottenuto la firma. Recentemente però sono state riavviate le interlocuzioni anche con la Provincia per capire se siano ancora interessati a proseguire con questa iniziativa”. In qualsiasi caso, per l’intero compendio immobiliare si sta cercando una identità e una funzione assente ormai da troppi anni.

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