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Rovigo

Livio Crepaldi e don Milan “Esempi che non muoiono”

All'incontro del Gruppo Bachelet si sono ricordati i due polesani illustri

Livio Crepaldi e don Milan “Esempi che non muoiono”

Sala Gran Guardia gremita, nei giorni scorsi, per l’incontro voluto dal gruppo Bachelet in cui sono state ricordate le figure di due polesani che proprio con Vittorio Bachelet hanno collaborato, a Roma: Livio Crepaldi, scomparso a 95 anni tre mesi fa e don Paolo Milan, scomparso nel 1980 a seguito di un grave incidente stradale, travolto da un’auto pirata.

Nell’introduzione, il presidente del gruppo e consigliere comunale Andrea Borgato ha sottolineato come l’iniziativa abbia voluto evidenziare i valori che hanno sostanziato il forte impegno di Livio e don Paolo. “La memoria di queste due personalità di riferimento per i cattolici e per chi è impegnato nel sociale e nella politica - ha fra l’altro affermato Borgato - è l’occasione per rivivere le radici che sono il fondamento anche del nostro gruppo”.

All’incontro ha partecipato il sindaco di Rovigo, Valeria Cittadin che ha portato il saluto della città e si è detta molto interessata a conoscere meglio due personalità significative del Polesine.

A Fausto Merchiori, già sindaco di Rovigo, il compito di rilevare la figura di Crepaldi nel contesto dell’attività scolastica polesana. “E’ stato un punto di riferimento per tutti noi giovani presidi - ha ricordato Merchiori - per disponibilità, lealtà e capacità”.

Chiara Crepaldi ha parlato attraverso le parole stesse del padre che pochi anni fa su richiesta della famiglia aveva messo per iscritto le sue memorie sulle persone che aveva conosciuto e sulle esperienze fatte in Azione Cattolica, in politica, nella scuola. Scritto che è stato utilizzato dalla famiglia in una semplice pubblicazione chiamata “Ricordi e frammenti”. Fra i diversi spunti proposti da Chiara Crepaldi l’incontro con il presidente Pertini dopo l’assassinio di Bachelet da parte delle Br e il ricordo di “don Paolo, fratello per me affettuoso”. Dalle frasi, dai ricordi proposti da Chiara, ne è emersa nitida la figura “di una persona generosa, gratuita, sensibile e capace”.

Il presidente diocesano di Azione Cattolica, Fiorenzo Scaranello nel suo intervento ha saputo collegare l’esperienza e l’attività di Crepadi e di don Milan nel contesto del Concilio Vaticano II “di cui entrambi sono figli”, e di una stagione in cui importanti figure di cattolici hanno testimoniato una grande ricchezza di valori e contenuti, personalità per citarne solo due come Maria Rossatti, Leobaldo Traniello patrimonio del Polesine, “sulle quali sarebbe molto utile tornare organizzando un progetto di rivisitazione e proposta”. Fra gli atri temi toccati da Scaranello anche quello della “gratuità e del servizio che hanno caratterizzato sia Livio che don Paolo”.

A concludere, Francesco Milan dopo aver delineato i contenuti dell’impegno religioso e sociale, nel profondo legame di amicizia che univa Livio e don Paolo, ha sottolineato che “il senso del servizio, ovvero di non rivolgere il proprio impegno, passione e capacità, verso sé stessi come gruppo o come individui, è uno degli elementi essenziali dell’esperienza del gruppo Bachelet. Se ci siamo riusciti non tocca a noi dirlo. Certo di abbiamo provato e continueremo a farlo”.

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