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Poche nascite, fotografi in crisi

Mercato in difficoltà

Scatta la festa con la "Photograghy night"

Tutti fotografano tutto. Tranne quando serve davvero. E così, mentre Instagram esplode e TikTok detta estetiche globali, i fotografi artigiani e i videomakers professionisti rischiano l’estinzione.

Il paradosso è servito: mai come oggi il mondo ha avuto così fame di immagini, ma mai come oggi chi fa della fotografia un mestiere è in crisi. Un controsenso? No, una conseguenza dell’era digitale e dei social: chiunque pensa di essere un fotografo o un videomaker solo perché sa usare l’Iphone, un filtro vintage, un’app per ritoccare le immagini o posizionare una ring light. E quando arriva il grande giorno - battesimo, matrimonio, anniversario - si chiama l’amico “che ci sa fare”, perché “tanto sono solo due foto e due riprese”.

A lanciare l’allarme è Confartigianato Polesine, che aggiunge: “A questa improvvisazione e concorrenza sleale, si aggiunga poi un trend demografico che non aiuta e che ha provocato il crollo delle occasioni da immortalare, come matrimoni, battesimi, cresime, anniversari. A contribuire proprio il calo di nascite e matrimoni”.

In provincia di Rovigo, le nascite (dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Veneto) sono passate da 2.017 nel 2009 a 1.176 nel 2023, registrando il peggior trend del Veneto con un -41,7% contro il -36,2% della media regionale.

Sul fronte dei matrimoni in 15 anni si è perso il -12,2% di celebrazioni, passando da 744 nel 2009 a 653 nel 2023, anno in cui però si è toccato un incoraggiante +3,7% rispetto all’anno precedente. Una performance, quella polesana, migliore della tragica media regionale del -15,4% (in 15 anni) e del -1% nel 2023 rispetto al 2022.

“Non è la fotografia ad essere in crisi, ma il mondo che la circonda - denuncia Alessandro Forestieri, presidente della Federazione Comunicazione di Confartigianato Polesine - meno cerimonie, meno rituali collettivi, meno rispetto per un mestiere fatto di creatività, ingegno e tecnica. Una concorrenza sleale di chi si improvvisa fotografo o videomaker, senza alcuna competenza, ma con una buona fotocamera in tasca. E il risultato? Chi lavora seriamente, con professionalità, passione e formazione continua, si trova sempre più ai margini, nonostante i continui aggiornamenti su tecnologia e strumenti digitali. Oggi i professionisti si trovano a doversi spesso convertire in social media, ora con il rischio di essere sostituiti anche dall’intelligenza artificiale. Come Confartigianato stiamo cercando di portare avanti una proposta di istituire un albo professionale per la categoria”.

Ma a essere in discussione non è solo il mestiere del fotografo o del videomaker, bensì l’intero tessuto sociale del territorio. A spiegarlo è Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine: “Il calo delle nascite è la spia più evidente di un declino demografico che ci colpisce profondamente. Il nostro è un territorio che invecchia, dove fare famiglia, sposarsi, avere figli è sempre più difficile. E’ necessario interrogarsi sulle ragioni di questo trend negativo, al di là della scelta del tutto personale per una coppia di sposarsi. Le cause possono essere molte: mancanza di lavoro, di servizi, di abitazioni, di comuni troppo piccoli per garantire un’adeguata qualità della vita. Bisogna intervenire con urgenza con politiche attive sul territorio. Stiamo parlando di una filiera socio-economica complessa dove organizzazione sociale ed economica devono viaggiare sullo stesso binario”.

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