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ISTRUZIONE

Studenti uniti dalle sette note

I saluti del ministro Valditara e di Zaia. “La melodia è uno strumento di coesione e unità”

I saluti del ministro Valditara e di Zaia. “La melodia è uno strumento di coesione e unità”

Lo sapeva bene Antonio Buzzolla, il musicista adriese che studiò sotto la guida di Donizetti: formazione e musica vanno di pari passo. Lo sa bene anche la 36esima Settimana nazionale della musica a scuola, inaugurata ieri mattina nella cornice del salone del Grano a Rovigo. “La musica unisce la scuola”, titolo di quest’anno, ha portato nel centro del capoluogo, un ricco pentagramma di eventi orchestrali che hanno animato con suoni e talenti il pomeriggio, dando - di fatto - il la alla kermesse dal respiro tutto nazionale. L’iniziativa, promossa infatti dall’Indire (Istituto nazionale di ricerca e documentazione pedagogica) in collaborazione con il ministero dell’istruzione e del merito e il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti, è stata organizzata dall’Educandato statale di Montagnana, capofila della rete dei licei musicali del Veneto, in collaborazione con le scuole musicali e l’Ufficio scolastico regionale (Usr).

Accordature, diversità, ricchezze: tre le note principali del grande spartito della giornata, alla quale anche il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia non hanno fatto mancare il loro saluto, l’utilità della musica nella crescita personale, formativa, scolastica e umana dei ragazzi. “Siamo orgogliosi che sia stata scelta Rovigo, per il significato che ha per il nostro territorio: scuola e musica sono un connubio imprescindibile”, ha sottolineato il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, durante l’evento, seguito dall’assessore comunale Erika De Luca. “E’ fondamentale questo connubio che sosteniamo e valorizziamo come amministrazione. Musica, arte e scuola, sono motivo di crescita, dialogo e inclusione, aspetti fondamentali nella vita dei giovani” ha sottolineato; seguita dal questore Eugenio Vomiero: “La musica è uno dei linguaggi esistenziali e universali: è anche un mezzo di prevenzione per voi - ha detto rivolto ai giovani orchestrali e agli studenti delle scuole presenti in sala - basti pensare solo all’accordatura iniziale di un ensemble: mostra come la musica sia uno strumento di coesione e unità”.

A introdurre il tema, la presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, Annalisa Spadolini, seguita dalla dirigente dell’Educandato di Montagnana, Emanuela Veronese e la lezione illustrata da Gianni Nuti, dell’università della Valle d’Aosta. “Si può imparare la vita suonando, perché la musica unisce, permette di ritrovarsi e riconoscersi, è un luogo fisico e umano di unità” ha annotato, evidenziando, specie dopo gli anni della pandemia, il bisogno, da parte dei giovani, di luoghi di ritrovo, spazi per l’incontro vero. A trasportare la sala, poi, i brani eseguiti l’Orchestra dei Licei Musicali del Veneto, sotto la bacchetta del direttore Silvano Perlini. Pomeriggio altrettanto all’incalzare delle note, con le esibizioni delle scuole del Paese iscritte, che si sono alternate in salone, fiati, come i clarinetti, alle corde delle chitarre ed arpe, fino alle percussioni. Tra i musicisti, anche molti studenti delle scuole medie ad indirizzo musicale della provincia, nonché dei due conservatori Venezze e Buzzolla. A chiudere, come una leggera volata primaverile dallo stile di Vivaldi, uno speciale concerto di ocarine del Delta.

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