VOCE
rovigo
20.05.2025 - 18:29
Il Comitato di Sarzano ha depositato il ricorso al Capo dello Stato contro il progetto per la realizzazione dell’impianto di biometano proposto da Apis Ro1. “Abbiamo raggiunto un grande traguardo - le parole del comitato - fino a qualche mese fa impensabile. Siamo grati a tutte le persone che ci stanno sostenendo e orgogliosi del lavoro collettivo svolto fin qui”.
Il ricorso è stato firmato da alcuni abitanti della zona, con il sostegno ufficiale del Wwf nazionale. Tra i ricorrenti figura anche il titolare di un’azienda agricola, confinante con il sito dell’impianto, che coltiva, assieme ad altre vicine aziende certificate, aglio bianco polesano Dop.
“L’area interessata è già oggi pesantemente colpita da un forte carico ambientale e territoriale - dicono i promotori del ricorso - impianti esistenti o previsti per il trattamento di rifiuti e la produzione di energia da biomasse e biometano si trovano a ridosso delle case, delle campagne e delle attività produttive agricole locali. Tra questi l’impianto di trattamento rifiuti di Sarzano, la discarica di Villadose, l’impianto ‘fluff’ di Mardimago con bonifica ancora in corso, lo stabilimento Eni di Boara Polesine per il trattamento della Forsu, il nuovo impianto di biometano di Ecoambiente, sempre previsto a Sarzano”. Per i proponenti del ricorso, “a questo scenario già critico si aggiungerebbe un nuovo impianto industriale di quasi 10 ettari di superficie agricola (15 campi da calcio) oltre al metanodotto”.
Il Cdi Sarzano è nato all’inizio di febbraio come risposta spontanea e determinata della comunità, alla notizia dell’autorizzazione del digestore di Apis Ro1. Nelle scorse settimane ha promosso diverse iniziative sul tema. “Siamo la voce di una comunità che non si arrende - dicono - e invitiamo quindi tutti i cittadini a tenere alta l’attenzione su questa vicenda e a sostenere la raccolta fondi per le spese legali”.
Il progetto per l’impianto di produzione di biometano, prevede che sia alimentato da oltre 73mila tonnellate annue di biomasse agricole, reflui zootecnici dai liquami bovini e suini alla pollina, e sottoprodotti della filiera agroalimentare. A proporlo, Apis Ro1, azienda con sede a Bolzano, coinvolgendo un’area di 9 ettari con accesso da ponte dei Munari, fra via Calatafimi e via Teano. Previsto, per la realizzazione dell’impianto, un investimento di quasi 20 milioni di euro.
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