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SCUOLA

"Cari professori, ci vedete?"

Una studentessa di Lugo denuncia il disagio scolastico

Una studentessa di Lugo denuncia il disagio scolastico

Una studentessa del liceo scientifico Ricci Curbastro di Lugo ha deciso di rompere il silenzio. La sua lettera, affissa nelle bacheche della scuola e divenuta virale sui social media, ha scosso profondamente il mondo della scuola. Ha espresso il suo disagio, il senso di vuoto e la mancanza di motivazione che prova ogni giorno entrando in classe. "Cari professori, ci vedete?", chiede con un tono che è insieme un appello e una critica costruttiva.


La studentessa racconta di aver trovato inizialmente uno scopo nello studio, un "ikigai" secondo la cultura giapponese, ma di aver perso quella passione a causa di un sistema che non premia l'impegno e non stimola la curiosità. La sua lettera non è solo una critica, ma un invito a guardare oltre i voti e le verifiche, a vedere gli studenti come individui con storie e sentimenti. "Perché insegnate? Quando ci guardate cosa vedete?", chiede, sollecitando una riflessione profonda sul ruolo degli insegnanti.



La lettera ha trovato eco tra gli studenti dell'istituto professionale Stoppa, che hanno risposto con una lettera intitolata "Noi ti vediamo...". Gli studenti della 3° e 4° Erss hanno riconosciuto nei sentimenti della studentessa i propri, ma hanno anche condiviso una speranza: quella di aver trovato insegnanti che li ascoltano e li conoscono davvero. "Speriamo che qualcuno, nella tua scuola, legga davvero la tua lettera con il cuore", scrivono, offrendo un messaggio di incoraggiamento e solidarietà.

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