VOCE
STATO
21.05.2025 - 21:13
La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il decreto sulla cittadinanza. Con 137 voti favorevoli, 83 contrari e 2 astenuti, il provvedimento diventa legge, introducendo una serie di novità che mirano a ridefinire i criteri di acquisizione della cittadinanza italiana. Il decreto introduce una stretta sulla trasmissione automatica di quest'ultima per i discendenti di italiani nati all'estero. D'ora in poi, la cittadinanza potrà essere trasmessa solo fino alla seconda generazione, ovvero ai figli o ai nipoti di cittadini italiani.
Il decreto prevede che i minori stranieri o apolidi, figli di cittadini italiani, possano acquisire la cittadinanza italiana se i genitori o il tutore legale dichiarano la volontà di farlo. Tuttavia, è richiesto che il minore risieda legalmente in Italia per almeno due anni consecutivi.
Il decreto stabilisce un termine massimo di ventiquattro mesi per la definizione dei procedimenti di acquisizione della cittadinanza per coniugi di cittadini italiani. Inoltre, viene introdotto un requisito di residenza biennale per i figli minori di chi acquista o riacquista la cittadinanza italiana, se conviventi. Una delle novità più rilevanti riguarda l'ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato di stranieri discendenti da cittadini italiani. Questi potranno entrare in Italia al di fuori delle quote massime previste per i flussi migratori, a condizione che provengano da Paesi con rilevanti flussi di emigrazione italiana.
Il decreto prevede anche la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana per coloro che l'hanno persa in passato. Chi è nato in Italia o vi ha risieduto per almeno due anni consecutivi potrà riacquistare la cittadinanza presentando una dichiarazione tra il 1° luglio 2025 e il 31 dicembre 2027. Questa disposizione rappresenta un'opportunità per ristabilire il legame con il Paese d'origine.
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