VOCE
CRONACA
22.05.2025 - 14:48
Dal profilo Instagram di @duemammetrefigli
Con una sentenza storica, la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto dei figli nati in Italia da coppie di donne tramite fecondazione eterologa praticata all’estero a essere registrati con due madri fin dalla nascita. La decisione, contenuta nella sentenza n. 68/2024, rappresenta un passaggio fondamentale per il riconoscimento della genitorialità nelle famiglie omogenitoriali.
La Consulta ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Lucca, superando i vincoli introdotti da una circolare del Ministero dell’Interno, che in casi come quello di Padova aveva impedito il riconoscimento della madre non biologica. Ora, per i giudici costituzionali, questa prassi viola diversi principi fondamentali della Carta.
Secondo la Corte, negare al figlio il riconoscimento della madre intenzionale (ossia colei che ha condiviso con la madre biologica il progetto genitoriale tramite PMA all’estero) le mette in discussione l’identità personale e l’interesse superiore del minore. Una violazione degli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione, che tutelano rispettivamente la persona, l’uguaglianza e i diritti del bambino nei confronti di entrambi i genitori.
«Chi accede alla procreazione medicalmente assistita assume un impegno di responsabilità genitoriale condivisa – osservano i giudici – e da questo vincolo nessuno dei due può sottrarsi». Il figlio, infatti, ha diritto a cura, educazione, affetto e continuità di rapporto da parte di entrambi i genitori, anche se dello stesso sesso.
Diversa la valutazione della Corte rispetto all’accesso alla PMA per le donne single, oggetto della sentenza n. 69/2024. In questo caso, il divieto previsto dalla legge italiana resta valido, perché – secondo la Corte – non è manifestamente irragionevole. La decisione legislativa di non consentire l’accesso alla fecondazione assistita in assenza di una figura paterna è ritenuta coerente con le attuali considerazioni bioetiche e sociali.
La Consulta, tuttavia, non chiude la porta a un cambiamento futuro: la Costituzione non impedisce al legislatore di modificare l’attuale normativa per estendere l’accesso alla PMA anche alle donne sole. Ma, sottolinea la Corte, una scelta simile spetta al Parlamento e non ai giudici.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE