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Lancia la figlia dal balcone: assolto

Per incapacità mentale

"Riorganizziamo i tribunali ordinari del Veneto"

Un caso che ha scosso profondamente la comunità di Cinto Caomaggiore, in provincia di Venezia, ha trovato una conclusione inaspettata e controversa. Il 4 gennaio 2024, un uomo di 44 anni, in preda a un delirio, ha lanciato la figlia di cinque anni dal balcone del primo piano della sua abitazione. Fortunatamente, la bambina ha riportato solo lesioni non gravi, grazie al manto erboso che ha attutito la caduta. Il giudice per l’udienza preliminare di Pordenone ha assolto l'uomo dall'accusa di tentato omicidio, riconoscendo la sua incapacità di intendere e di volere al momento del fatto.

La sera del 4 gennaio, l'uomo, che stava trascorrendo un periodo di vacanza con la figlia, ha compiuto un gesto che ha lasciato tutti senza parole. Dopo aver lanciato la bambina, si è gettato a sua volta dal balcone, fratturandosi un'anca. I vicini, accorsi immediatamente, hanno prestato i primi soccorsi e allertato le forze dell'ordine. Testimoni hanno riferito che l'uomo delirava, ripetendo frasi sconnesse come "Se chiudo gli occhi muoriamo tutti".

La perizia psichiatrica, condotta dallo psichiatra Marco Stefanutti, ha stabilito che l'uomo era incapace di intendere e di volere a causa di un grave disturbo mentale. Durante le indagini, è emerso che l'uomo aveva sviluppato una recente ossessione per l’esoterismo e temeva per la sua vita, convinto di essere seguito e minacciato. Dopo un periodo di cure, l'uomo ha mostrato significativi miglioramenti, tanto da essere considerato non più socialmente pericoloso.

Nonostante l'assoluzione, la vita dell'uomo è cambiata radicalmente. La potestà genitoriale gli è stata sospesa, e gli è vietato avvicinarsi alla figlia e alla madre, con cui la bambina risiede. È in corso un procedimento presso il tribunale per i minorenni per decidere il futuro della potestà genitoriale. Gli avvocati Igor Visintin e Valter Buttignol continuano a rappresentarlo nelle sedi legali competenti.


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