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Muore sul tetto tra le braccia dell'amico

Inutili i soccorsi

Un abbraccio sul tetto: la storia di Marco e Mirco, un legame oltre la tragedia

Nel cuore di Gazzo (Padova), si è consumata una tragedia che ha scosso profondamente la comunità locale. Marco Ceccarello, un uomo di 52 anni, ha perso la vita in modo improvviso e drammatico, colpito da un arresto cardiaco mentre si trovava sul tetto di un’abitazione in via Casalta. Accanto a lui, l’amico di sempre, Mirco Stefan, ha tentato disperatamente di salvarlo, ma ogni sforzo si è rivelato vano.

Era il primo pomeriggio di un mercoledì sereno, quando Marco e Mirco, legati da un’amicizia profonda e sincera, si trovavano insieme per un sopralluogo a una canna fumaria. Marco, originario di Campodarsego ma residente a Curtarolo, era un uomo che aveva conosciuto il dolore e la perdita, avendo perso la moglie quindici anni prima. Nonostante le difficoltà, aveva trovato la forza di andare avanti, dedicandosi alla figlia e cercando di vivere con serenità.

Mirco, titolare della Teknofumi di San Giorgio delle Pertiche, non era solo un amico, ma un vero e proprio fratello di vita per Marco. "Era sereno, scherzava più del solito", racconta Mirco, ancora incredulo di fronte alla tragedia che si è consumata sotto i suoi occhi. Marco, pur essendo pensionato invalido, non aveva mai smesso di voler essere utile, di stare accanto alle persone che amava. E così, ogni tanto, dava una mano a Mirco, non per lavoro, ma per affetto.

Quel giorno, Marco aveva insistito per salire sul tetto, rispettando tutte le misure di sicurezza. Ma il destino aveva in serbo un colpo crudele: un arresto cardiaco fulminante lo ha strappato alla vita, lasciando Mirco impotente di fronte all’inevitabile. I soccorsi del 118 sono arrivati rapidamente, ma per Marco non c’era già più nulla da fare. La scena ha scosso profondamente anche i carabinieri e i tecnici dello Spisal intervenuti per i rilievi.

Marco Ceccarello era un uomo semplice, diretto, con un’ironia che sapeva illuminare anche i momenti più difficili. Chi lo conosceva lo ricorda come una persona che non faceva mai sentire solo nessuno, capace di accettare il dolore e di trovare nei piccoli gesti una nuova forma di felicità. "Negli ultimi tempi lo vedevo bene, a tratti spensierato", ricorda Mirco, sottolineando come Marco avesse ritrovato un equilibrio, imparando a convivere con le ferite del passato. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, non solo per Mirco, ma per tutta la comunità che lo conosceva e lo apprezzava. A Campodarsego, dove era cresciuto, in molti ricordano il suo sorriso e la sua capacità di credere negli altri, nonostante le avversità. Le sue ultime parole, sussurrate con fiducia all’amico di sempre, restano un testamento di un legame che va oltre la morte.

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