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Retribuzioni calano e 1 italiano su 10 rinuncia alle cure

Analisi Istat 2024: calo del potere d'acquisto e produttività

Analisi Istat 2024: calo del potere d'acquisto e produttività

In Italia, le retribuzioni contrattuali hanno subito una significativa perdita del potere d'acquisto tra il 2019 e il 2024, con un calo del 10,5%, attribuito principalmente all'impennata dei prezzi. Questo è uno dei dati salienti presentati nel Rapporto annuale dell'Istat. Tuttavia, le retribuzioni lorde effettive, che includono gli accordi aziendali e individuali nonché i cambiamenti nella composizione dell'occupazione, hanno registrato una flessione più contenuta del 4,4%, un dato però superiore rispetto ad altre nazioni europee come Spagna (2,6%) e Germania (1,3%).

Nel 2024, la produttività del lavoro nel settore privato ha evidenziato un calo del 2%, con un decremento dello 0,9% per occupato e dell'1,4% per ora lavorata. Queste cifre riflettono un'espansione del lavoro più rapida rispetto all'aumento del valore aggiunto. Nonostante ciò, il tasso di occupazione è salito dell'1,5%, con un decremento di 283.000 persone disoccupate, riducendo il tasso di disoccupazione al 6,5%. Il calo della produttività è strettamente legato all'aumento del lavoro in settori come turismo e ristorazione, caratterizzati da alta intensità di occupazione e bassa produttività. La perdita del potere d'acquisto per le retribuzioni contrattuali è stata particolarmente marcata alla fine del 2022, raggiungendo il 15%. Nel 2024, il reddito reale da lavoro per occupato è superiore rispetto al 2014, ma rimane inferiore del 7,3% rispetto al 2004, poiché l'inflazione ha eroso il potere d'acquisto in tutte le classi d'età. Nonostante una contrazione del reddito reale da lavoro per occupato, il reddito delle famiglie è aumentato grazie all'ingresso di un secondo stipendio in molti nuclei familiari e alla diminuzione del numero di componenti.

Il rapporto segnala un preoccupante 23,1% della popolazione italiana a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2024, con una situazione ancora più grave nel Sud del paese. Questo indicatore considera fattori quali povertà di reddito, grave deprivazione materiale e bassa intensità di lavoro. Nel 2024, la produzione industriale italiana ha registrato una diminuzione del 4% rispetto all'anno precedente. La flessione ha colpito pesantemente Italia e Germania, mentre Francia e Spagna hanno visto variazioni marginali o positive.

L'occupazione in Italia è cresciuta, con una stima di 23,9 milioni di persone nel 2024. L'aumento ha riguardato maggiormente i lavoratori più istruiti, mentre il tasso di occupazione giovanile ha subito un leggero calo. Nel 2024, quasi un italiano su dieci ha rinunciato a visite o esami specialistici, principalmente a causa delle liste d'attesa e delle difficoltà economiche. Un incremento rispetto al 2023, questo fenomeno evidenzia le criticità del sistema sanitario italiano. Il rapporto demografico rivela che gli individui di oltre 80 anni hanno superato il numero dei bambini sotto i 10 anni, delineando una società italiana sempre più anziana. 

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