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L’INAUGURAZIONE

Un’opera d’arte in piazza sulla facciata dei Concordi

L’autore: “Rovigo si conferma un luogo di cultura aperto alle nuove sfide”L’illustrazione stimola la riflessione sul ruolo dell’uomo e della tecnologia

Un’opera d’arte in piazza sulla facciata dei Concordi

L’autore: “Rovigo si conferma un luogo di cultura aperto alle nuove sfide” L’illustrazione stimola la riflessione sul ruolo dell’uomo e della tecnologia

Undici metri per undici, un ponteggio e la firma di un artista internazionale comparso anche sul “Time”: servono a volte pochi elementi e un tocco di immaginazione per dare un secondo volto alle impalcature. E’ stato presentata ieri a palazzo Roncale la nuova - grande - opera d’arte che, comparsa di prima mattina in una piazza Vittorio Emanuele II ancora addormentata dopo l’entusiasmo della corsa rosa, ora decora le impalcature sulla facciata dell’Accademia dei Concordi.

La sede della prestigiosa, quanto antica, istituzione culturale rodigina, infatti, è sotto restauro da alcuni mesi. Gli interventi conservativi hanno necessariamente dovuto “schermare” l’esterno. Da qui, come ha spiegato il presidente, Pier Luigi Bagatin a inizio evento: “Il bisogno di dare nuova luce anche in questo momento di restauro. Questo progetto rappresenta, quindi, un dialogo nel tempo, un dialogo tra tradizione e innovazione, mostrando come l’arte possa essere un ponte tra passato e futuro”.

Non tanto un’opera che sostituisce o rimpiazza, piuttosto un momento unico, quasi del fascino della “Land art” effimera e temporanea di un Christo in chiave polesana. A siglare il progetto, sostenuto dalla Fondazione Cariparo e realizzato da Wallabe Urban Art per l’Accademia dei Concordi, la collaborazione con Pro loco e associazione Amici dell’Accademia.

La firma dell’enorme opera, stampata su Pvc microforato, è di Alessandro Gottardo, noto al mondo artistico come “Shout”. Classe ’77, dopo la maturità artistica, ha perfezionato la sua formazione all'Istituto Europeo di Design di Milano. Il suo stile minimalista e concettuale ha conquistato prestigiose testate internazionali, tra le quali il “The New Yorker”, “Time Magazine”, “Newsweek” e “Le Monde”.

Introdotto da Marco Bressanin, presidente Pro loco, che ha sottolineato: “Rovigo si conferma un luogo di cultura aperto alle nuove sfide, accogliendo un’opera che stimola la riflessione sul ruolo dell’uomo e della tecnologia”, l’autore ha mostrato e spiegato la genesi dell’opera in dialogo con Alessia Panella, avvocato esperta di diritto d’autore, nonché docente all’università Iulm di Roma. “Perché il messaggio arrivasse - ha commentato l’illustratore - era giusto togliere più che aggiungere, usando colori semplici, puntando sull’ideea. Io, l’uomo, si specchia nell’intelligenza artificiale, da un riflesso che sa di connessioni digitali, per specchiarci anche noi, in questo dialogo tra arte e innovazione quanto mai attuale e fondamentale per gli sviluppi futuri”.

Un sole rosso, di sfondo, incornicia la scena lasciando aperte le suggestioni tra Ia e genio umano, forse tra tutte, la domanda che si fece anche Alan Turing: “La macchina è capace di pensare?”.

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