VOCE
veneto
26.05.2025 - 07:00
In un clima di crescente dibattito pubblico, la petizione lanciata su change.org dal consigliere regionale della Lega, Giulio Centenaro, ha rapidamente raccolto oltre 230 firme. L'obiettivo è ottenere la grazia per Massimo Zen, ex guardia giurata di Cittadella, condannato a 9 anni e 6 mesi per l'omicidio del giostraio Manuel Major, avvenuto durante una rapina a un bancomat a Vedelago nel 2017.
La petizione, intitolata “Chiediamo la grazia per Massimo Zen”, sostiene che Zen sia stato incarcerato per aver compiuto il suo dovere, definendo la pena inflitta come “sproporzionata”. Centenaro, nel testo della petizione, afferma che un atto di giustizia dovrebbe proteggere i cittadini e non punirli quando agiscono per difendere il bene comune. La campagna invita il pubblico a firmare, sottolineando che ogni firma può fare la differenza.
Non è la prima volta che viene richiesta la grazia per Zen. L'anno scorso, l'avvocato Alberto Berardi aveva presentato un'istanza formale al Quirinale, corredata da documenti e testimonianze. Tuttavia, il presidente Sergio Mattarella aveva deciso di non accogliere l'istanza, suscitando amarezza tra i sostenitori di Zen. Ora, la campagna è stata rilanciata con maggiore visibilità, puntando a mobilitare l'opinione pubblica attraverso i social media.
A complicare ulteriormente la situazione, ci sono le condizioni di salute di Zen, detenuto a Verona da quasi due anni. Centenaro denuncia che Zen soffre di gravi problemi dentali, che rendono difficile la sua alimentazione. Nonostante le relazioni mediche e i piani terapeutici stilati da specialisti esterni, nulla sembra essersi mosso per migliorare la sua situazione. Anche l'assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, ha chiesto chiarimenti al direttore generale dell'Usl Scaligera.
La moglie di Zen, Franca Berto, ha scelto di esporsi sui social media, documentando il calvario quotidiano del marito e denunciando la negazione del diritto alle cure in carcere. La sua campagna, provocatoria e dolente, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione di Zen. La vicenda di Massimo Zen continua a dividere l'opinione pubblica, sollevando interrogativi su giustizia, proporzionalità delle pene e diritti umani. Mentre la petizione prosegue, resta da vedere se le autorità prenderanno in considerazione le nuove richieste di grazia.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE