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LA CERIMONIA

Cavarzere ritrova il suo ponte

Il ponte Caduti per la Libertà torna a unire San Giuseppe e il centro dopo 11 mesi di lavori.

Cavarzere ritrova il suo ponte

Il sindaco ha inoltre annunciato l’installazione del guardrail lungo la Sinistra Adige

CAVARZERE - È stato inaugurato ufficialmente il rinnovato ponte Caduti per la Libertà, infrastruttura fondamentale che collega San Giuseppe al centro cittadino. Dopo undici mesi di lavori, l’intervento di riqualificazione si è concluso e la comunità ha potuto festeggiare il ritorno alla piena viabilità.

Il sindaco Pierfrancesco Munari ha aperto il suo discorso sottolineando l’importanza emotiva e simbolica del momento. “È una giornata molto particolare, ricca di emozioni e di gioia per la nostra comunità. Dopo 11 mesi, finalmente il ponte viene riaperto”. Il primo cittadino ha voluto dare al traguardo odierno un significato più profondo, citando Luigi Sturzo per ricordare che i risultati duraturi richiedono pazienza, impegno e lavoro costante.

Nella politica, come in tutte le stagioni dell'attività umana, occorre il tempo, la pazienza, il persistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne i frutti”. La nuova infrastruttura non è solo funzionale ma anche sicura ed esteticamente curata. Il ponte è stato ristrutturato grazie a un finanziamento di 907 mila euro, che ha consentito interventi strutturali significativi: la carreggiata è stata riasfaltata, i camminamenti laterali sono stati allargati, sono stati predisposti alloggiamenti per i sottoservizi e sono stati installati nuovi parapetti conformi alle normative di sicurezza.

“È un’opera di indubbia priorità, sicura, esteticamente bella, che ci auguriamo possa restare intatta per decenni. Abbiamo voluto migliorarla sotto ogni aspetto”. Durante la cerimonia, Munari ha anche annunciato un ulteriore passo avanti sul fronte della sicurezza stradale: dal 3 giugno sarà installato un guardrail lungo la sinistra Adige, fino all’imbocco del ponte, per sostituire il vecchio parapetto danneggiato da un incidente. “Quella situazione sarà risolta in pochi giorni. È un intervento che rientra in un altro finanziamento, totalmente distinto da quello usato per il ponte, ma che abbiamo ritenuto urgente e necessario”.

Munari ha voluto rispondere anche a chi ha criticato i tempi lunghi del cantiere, difendendo il lavoro svolto. “I ritardi non sono stati causati da negligenze né da imperizia. Né dagli uffici tecnici, che hanno lavorato alacremente, né dalla ditta esecutrice, che ha collaborato costantemente anche con la cittadinanza”. Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’architetto Giulia Tammiso, responsabile unico del procedimento, e alle imprese che hanno realizzato i lavori.

“Un’opera come questa coinvolge tante persone. Oggi ringrazio chi ha progettato, chi ha eseguito, chi ha seguito ogni dettaglio con professionalità e senso di responsabilità”. A conclusione dell’intervento, mentre la pioggia cominciava a cadere, Munari ha scherzato con i presenti con un detto popolare adattato alla circostanza: “Visto che in Italia diciamo ‘matrimonio bagnato, matrimonio fortunato’, mi viene da dire: ponte bagnato, ponte fortunato”. La cerimonia si è chiusa con un momento di preghiera guidato dai parroci delle due comunità coinvolte, Don Matteo di San Giuseppe e Don Andrea di San Mauro di Cavarzere, invitati entrambi come simbolo di unione.“Ho voluto entrambe le comunità religiose perché questo ponte, oltre a collegare due zone del territorio, è anche un ponte tra persone. Un segno di coesione per tutta Cavarzere”.

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