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Cinque morti in un mese. "Ora basta"

Riunione urgente in vista dell'emergenza estiva

Tragedia sulla Romea: scontro fatale tra auto e camion a Codevigo

Ieri a Chioggia i prefetti di Rovigo e Venezia, l’assessore De Berti per l’emergenza estate

L’estate si avvicina e il nodo Romea diventa una bomba ad orologeria. Per questo ieri ben due prefetture, quella di Venezia e quella di Rovigo, con Darco Pellos e Franca Tancredi alla guida, hanno organizzato un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica “doppio”, che si è tenuto in comune a Chioggia.

Il dato da cui si parte è impressionante: in cinque anni 600 incidenti e 21 morti.

Durante la riunione, durata due ore e mezza erano presenti, oltre ai prefetti, le forze dell’ordine delle due province, il presidente della provincia di Rovigo Enrico Ferrarese e il collega della città metropolitana di Venezia. Inoltre c’era la vicepresidente della Regione Veneto e assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti che ha parlato dei progetti futuri, ancora tutti in divenire. Ma sulla Romea è emergenza e di questo si è discusso con i vertici di Anas pure presenti. Perché dagli asfalti, ai pericolosi incroci a raso, ai lavori interminabili, che provocano code, bisogna partire dall’Abc della manutenzione stradale sulla 309.

L’analisi delle problematiche ha portato alla definizione di un programma organico, che interviene su tre direttrici: l’attività volta a garantire la sicurezza stradale, con interventi sia sul piano preventivo, sia su quello repressivo; il coordinamento delle attività prettamente cantieristiche, per ridurre i disagi sulla circolazione; la verifica sulla progettazione e l’andamento dei lavori, al fine di poter eventualmente intervenire, qualora si registrassero ritardi o particolari criticità.

Il prefetto di Venezia Darco Pellos e il prefetto di Rovigo Franca Tancredi hanno assicurato che vigileranno e premeranno su Anas per accelerare sui cantieri. Anche se, è il grande vulnus italiano, i tecnici di Anas hanno dichiarato che si fa fatica ad accelerare sugli affidamenti.

Per il Polesine c’era anche il sindaco Michele Grossato e il sindaco di Ariano nel Polesine Luisa Beltrame.

“Siamo fuori tempo massimo - ha dichiarato al tavolo il sindaco di Rosolina -Ma c’è massima attenzione sulla statale 309. Interventi importanti che stiamo aspettando”.

Sarà dunque un’estate di asfaltature, di attenzione alla viabilità e si continuerà comunque a incrociare le dita ogni volta che si imboccherà la 309. L’impegno dei due prefetti è di “martellare” sul ferro rovente.

“Intanto io come sindaco - ha detto Mauro Armelao sindaco di Chioggia - predisporrò una segnaletica per evitare alcune intoppi su Chioggia. Dopo ordinanza della Polizia Locale le autovetture che escono da Via Padre Emilio Venturini e da Via Papa Giovanni XXIII (Sottomarina), quindi Brondolo, troveranno il divieto di svolta a sinistra, quindi l'immissione in Romea direzione Ravenna deve essere ovviamente supportata da un divieto, quindi tutte le autovetture, tutti i mezzi, sempre che non percorrano chiaramente Borgo San Giovanni”.

Armelao ha anche chiesto al prefetto di farsi garante “dei servizi che riguardano l'incidentalità notturna sulla statale Romea, specialmente nel periodo estivo, nei fine di settimana e quindi mi è stato garantito, dei servizi straordinari ovviamente nel nostro tratto di Romea-Chioggia”.

Il sindaco di Chioggia, ha dunque chiesto controlli mirati straordinari sulle strade e di inserire dei tutor, per verificare la velocità media. Bocciata, invece l’ipotesi di inserire delle barriere centrali alla Romea per evitare i sorpassi azzardati e i frontali, anche quelli molto frequenti.

Il futuro della Romea - si è parlato anche di questo nelle due ore e mezza di riunione - potrebbe prevedere raddoppi dei rettilinei nei tratti più pericolosi e rotonde a raso rotonde che andranno a rallentare le autovetture, piazzole di sicurezza. Ma in questo senso - diciamo la verità - è stato aperto il libro dei sogni, che prevede la Romea commerciale. Necessaria e urgente ma ancora, appunto, sulla carta.

“Il prefetto ha snocciolato un po' i dati - ha concluso il sindaco Armelao - nell'ultimo quinquennio, 600 incidenti e 21 morti, credo che questi numeri non abbiano bisogno di ulteriori approfondimenti, chiaro che non possiamo stare a guardare, chiaro che dobbiamo mettere in campo tutto quello che possiamo, ma in attesa dei progetti futuri, della messa in sicurezza che sta già andando avanti da parte di Anas, noi dobbiamo utilizzare tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, quindi dobbiamo lavorare sui controlli su strada, apparecchiature che siano da deterrente a gente che non rispetta le basilari norme del codice della strada e quindi così poter intervenire celermente in attesa e rispetto delle opere che costano soldi e che comunque hanno bisogno di progettazione e di tempistiche mentre noi dobbiamo pensare all’emergenza, oggi”.

Gli ultimi che sulla Romea hanno perso la vita sono un 22enne di Chioggia e un 53enne di Bosaro, proprio a sottolineare come il dramma Romea tocca due province intere, senza contare la parte romagnola della statale 309.

L’ultimo incidente, il 28 aprile, è costato la vita a Yuri Haas, tedesco domiciliato a Chioggia.

A poca distanza dal luogo della tragedia più recente, l’8 aprile, in località Rosara, tre persone della provincia di Ferrara avevano perso la vita in un incidente frontale. La loro Renault Scenic, durante un sorpasso, si era scontrata con un tir che viaggiava nella direzione opposta.

Solo una settimana dopo, il 14 aprile, un altro tragico episodio si è verificato a Campagna Lupia, pochi chilometri più avanti verso Venezia. Un uomo di 53 anni, originario di Bosaro Paolo Innone, ha perso la vita quando il suo furgone si è scontrato frontalmente con un mezzo pesante. Quest’ultimo, nel tentativo di evitare un veicolo che aveva frenato bruscamente, ha invaso la corsia opposta, causando l’impatto fatale.

Il primo maggio scorso, poi, in una giornata di festa, con tante persone in viaggio per raggiungere il mare, l’agognato mare, ancora incidenti tragici con motociclisti protagonisti all’altezza di Cavanella d’Adige e di Codevigo. E grazie al cielo non si è trattato di scontri mortali. Ma non si può più far ricorso alle preghiere e agli astri per avere una strada sicura.

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