VOCE
CRONACA
28.05.2025 - 14:00
Dopo un periodo di lunga attesa, prende il via la "Prestazione universale", nota anche come "bonus anziani".
Si tratta di una nuova misura economica destinata agli over 80 non autosufficienti, pensata per migliorare le prestazioni assistenziali.
Il recente decreto attuativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha reso operativa la misura, con le prime erogazioni previste per il mese di giugno. Queste verranno distribuite nei mesi successivi, al completamento delle verifiche necessarie.
Coloro che hanno già presentato la domanda a gennaio potranno ricevere anche gli arretrati relativi ai mesi passati.
Per avere accesso al bonus anziani, secondo quanto spiegato dall'Inps, è necessario che le persone anziane non autosufficienti rispettino determinati criteri sia al momento della domanda che per tutta la durata del beneficio.
È essenziale avere un'età di almeno 80 anni e presentare un grave livello di bisogno assistenziale, individuato dall'Istituto attraverso le informazioni sanitarie disponibili. Inoltre, è necessario essere beneficiari di un’indennità di accompagnamento e possedere un Isee sociosanitario, valido e calcolato includendo solo coniuge e figli a carico, non superiore a 6.000 euro.
Per determinare il livello di bisogno di assistenza, l'Inps effettuerà una verifica della situazione sociosanitaria dell'anziano. La valutazione si basa su due requisiti: uno di tipo sanitario e l’altro sociale.
Requisito sanitario: Il requisito sanitario prevede una valutazione della disabilità del soggetto secondo i parametri dell’articolo 3 del decreto ministeriale del 26 settembre 2016. In tutti i casi, è necessaria un’assistenza continua 24 ore su 24, spesso fornita da più persone simultaneamente; un'interruzione dell'assistenza potrebbe portare a gravi complicanze o anche alla morte.
Requisito sociale: Il requisito sociale riguarda la situazione familiare e assistenziale della persona disabile, sulla base delle risposte fornite nel questionario al momento della domanda. Il punteggio ottenuto stabilirà il bisogno assistenziale gravissimo del richiedente.
Per beneficiare della misura, entrambi i requisiti (sanitario e sociale) devono essere soddisfatti, con un punteggio minimo di 8.
La prestazione è esente da imposte e non pignorabile, ed è erogata mensilmente dal primo giorno del mese di presentazione della domanda fino al 31 dicembre 2026. L'importo consiste in una quota fissa, pari all’indennità di accompagnamento di circa 570 euro mensili, e in una quota integrativa detta "assegno di assistenza", di 850 euro al mese, entro i limiti delle risorse governative disponibili.
La quota integrativa è destinata a coprire i costi del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici oppure per l'acquisto di servizi di assistenza forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle normative regionali e locali.
I pagamenti avvengono separatamente: la quota fissa è versata con le normali modalità dell’indennità di accompagnamento, mentre la quota integrativa è erogata tramite un pagamento specifico attraverso il servizio "Prestazione Universale" dell’Inps.
Come fare domanda?
Per accedere alla prestazione, è necessario inoltrare una richiesta all’Inps. La domanda può essere presentata online, utilizzando il portale dedicato sul sito dell’Istituto, tramite identità digitale (Spid, Cie o Cns) o attraverso gli istituti di patronato. La concessione avviene dal mese di presentazione fino a dicembre 2026, con l'attivazione che segue il perfezionamento dei requisiti anagrafici.
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