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Medici di famiglia in fuga, assistiti in crisi

Un sistema al collasso

"Non si resterà senza medico di base"

Cosa sta succedendo nella provincia di Padova? In un contesto già complesso, la medicina di base sta affrontando una crisi senza precedenti. Nei primi cinque mesi del 2025, ben 26 medici di famiglia hanno lasciato il loro incarico. Di questi, 21 sono andati in pensione, mentre altri 5 hanno concluso anticipatamente il contratto. Antonio Broggio, segretario provinciale della Fimmg di Padova, lancia l'allarme: "Non siamo di fronte a un'emergenza passeggera, ma a un vero e proprio tracollo annunciato".

Attualmente, nella provincia di Padova operano 573 medici di medicina generale, ma il numero di nuovi medici è insufficiente a coprire le uscite. La causa? Una mancata programmazione politica che ha portato a un imbuto formativo. Il numero chiuso a Medicina e la carenza di borse per le specializzazioni hanno contribuito a bloccare il ricambio generazionale.

La medicina di famiglia è sempre meno attrattiva per i giovani medici. Il corso di formazione è poco appetibile e la borsa di studio è inferiore rispetto a quella degli specializzandi. Inoltre, il carico di lavoro è gravoso: i medici di base lavorano spesso 10-12 ore al giorno, con un numero di pazienti che supera di gran lunga il limite consigliato di 1.200 assistiti.

Le prospettive per il futuro non sono rassicuranti. L'accordo integrativo regionale risale al 2005 e necessita di un aggiornamento urgente. Il nuovo modello del ruolo unico, previsto per quest'anno, è interessante sulla carta, ma richiede una chiara programmazione. Una possibile via d'uscita potrebbe essere il rafforzamento dell'organizzazione, con l'integrazione di personale di segreteria e infermieristico nelle Medicine di gruppo integrate.


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