Marco Gally, domani l’addio al dj

Un’assenza che si farà sentire in tutti coloro che l’hanno conosciuto, ma anche in chi, senza sapere chi si celasse dietro la firma dei suoi dischi o fosse ai piatti o dietro il microfono che trasmetteva in Fm, ha ballato sulla sua musica. Perché Marco Gally, pseudonimo di Antonio Gallimberti, spentosi martedì a 68 anni mentre si trovava all’ospedale di Rovigo, è stato un vero e proprio monumento di un’epoca e di un genere musicale, la disco music italiana degli anni ‘80, che fa ancora venire i brividi lungo la schiena a chi quel periodo l’ha vissuto.

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Nessun funerale, ma il sindaco di Adria Massimo Barbuiani, suo grande amico, fa presente che già da oggi alle 14 la salma sarà esposta nella camera mortuaria di Rovigo e che domani si terrà un saluto, alle 16.30, prima della partenza della salma per la cremazione a Copparo. Già martedì aveva scritto sui social “Ciao Marco Galli, simpatico testone, qualcuno lassù apprezzerà la tua voce così unica e profonda. Un abbraccio a Mattianna, alla paziente Simonetta, a papà Dario e a tutti I familiari. La vera amicizia è volersi bene ed io te ne ho voluto tanto”.

Marco Gally, adriese, ma residente a Rosolina, disc jockey nelle discoteche di tutta Italia, speaker radiofonico nelle emittenti locali di Veneto ed Emilia Romagna, geniale ed estroso, ha animato le serate di intere generazioni di giovani e meno giovani e la sua “African man”, pilastro dell’Italo Disco, continua a macinare milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Con la sua ironia graffiante che si abbinava ad una grande precisione, era abile a scovare gli errori. E, per questo, ci scusiamo anche con lui, oltre che con i familiari, gli amici ed i lettori, per il refusoche ieri ha trasformato una “a” in una “u” in un titolo. Lui avrebbe fatto ricorso ad una delle sue graffianti battute. E poi avrebbe trovato il brano giusto per salutarsi.