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CRONACA

Fino a quattro anni per chi maltratta gli animali

Ora c'è la legge: pene più severe

Fino a quattro anni per chi maltratta gli animali

Il Parlamento ha approvato definitivamente la nuova legge contro i maltrattamenti sugli animali. Dopo il via libera della Camera, anche il Senato ha dato l’ok senza modifiche, permettendo così l’entrata in vigore del testo non appena sarà firmato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta di un cambiamento storico: l’uccisione ingiustificata e il maltrattamento di animali saranno puniti, nei casi più gravi, anche con pene detentive fino a quattro anni, aprendo quindi alla possibilità del carcere vero, non sostituito da pene alternative. Non solo: le sanzioni pecuniarie aumentano fino a 60.000 euro, e le pene sono aggravate se i reati vengono commessi davanti a minori, su più animali, o diffusi online.

Importante anche il cambio di approccio: il Codice Penale non parlerà più di "delitti contro il sentimento dell’uomo verso gli animali", ma di "delitti contro gli animali", riconoscendoli come esseri senzienti, capaci di provare dolore ed emozioni.

Tra le novità più rilevanti:

  • il divieto su tutto il territorio nazionale della detenzione di cani alla catena;

  • la possibilità per le associazioni di ottenere in affidamento gli animali sequestrati, superando il paradosso per cui potevano restare nelle mani dei loro aguzzini;

  • l’introduzione (rinviata a un prossimo provvedimento) del cosiddetto “Daspo cinofilo”, che impedirà a persone già denunciate o condannate di possedere animali.

Per Michela Vittoria Brambilla, prima firmataria della legge e presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, si tratta di "una svolta epocale". "È una battaglia che porto avanti da anni. Finalmente giustizia per gli animali e più deterrenza contro chi li maltratta. Dedico questo risultato ad Angelo, Leone, Aron, Grey e a tutti gli animali vittime della crudeltà umana".

Soddisfazione è stata espressa da numerosi esponenti politici. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha parlato di "segnale chiaro e atteso". Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha definito la legge "una rivoluzione culturale", mentre Matteo Salvini l’ha celebrata come "una svolta di civiltà". Il Pd ha invece criticato l'ipocrisia della Lega: «Si definiscono amici degli animali, ma sono tra i promotori della caccia a orsi e lupi».

Il mondo animalista si è diviso tra entusiasmo e cautela. Enpa, Legambiente e Wwf parlano di “passo importante”, ma temono che venga vanificato dal ddl caccia in arrivo, che rischierebbe di legalizzare forme di bracconaggio e minare la tutela della fauna selvatica. Oipa sottolinea che la legge riflette una nuova sensibilità culturale, mentre Lav la definisce "un progresso", pur criticando l’ammorbidimento delle pene e la rinuncia ad alcune tutele più avanzate presenti nella prima bozza.

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