Cerca

rovigoracconta 2025

“Alla ricerca delle nostre radici”

Tantissima gente in centro per la seconda giornata del festival. Piazze e sale piene di pubblico.

La città colorata di arancione, e di rossoblù per la finale scudetto della Rugby Rovigo. Anche oggi tanta gente in centro per il festival Rovigoracconta. La rassegna letteraria, giunta alla seconda delle tre giornate, ha riempito piazze e sale civiche di pubblico per le tante presentazioni di libri e appuntamenti letterari.

Nel pomeriggio pieni al Salone del grano della Camera di commercio per uno dei momenti clou di Rovigoracconta: l’incontro con lo scrittore Andrea De Carlo, ospite a Rovigo - che ha scoperto con piacere, a suo dire - per presentare la sua ultima creazione letteraria: “La geografia del danno” (La nave di Teseo), in dialogo con Fiammetta Benetton nel Salone del Grano.

Un’“opera ibrida”, come l’ha definita lo stesso autore, che, rompendo i canoni tradizionali del romanzo, intreccia l’autobiografia con la ricostruzione storica, sul filo di sentimenti irrisolti, per rispondere a domande reali sul mistero vero della sua famiglia. Perché in questo suo ennesimo successo editoriale De Carlo, con la sua sapiente scrittura, rende partecipe il lettore, con una sincerità senza veli, della sua indagine ricostruttiva alla ricerca delle proprie radici, per rispondere a una domanda esiziale. Com’era possibile l’annuncio del padre ai figli ormai trentenni della morte di una nonna, ritenuta morta da tanto tempo? Da lì una serie di altri quesiti: perché questo segreto e chi era, dunque, questa donna negata agli affetti familiari e, soprattutto, per quale motivo? “La mia prima reazione è stata di spiazzamento, poi di rabbia per il patto diabolico dei nostri due genitori, che ci avevano tenuto all’oscuro per tanto tempo”, ha ammesso lo scrittore.

“Dopo questa rivelazione né io né mia sorella abbiamo più chiesto niente, ma io ho iniziato a cercare delle risposte”. È iniziata così una serie di ricerche, grazie a vecchie fotografie ritrovate, scritti, incontri e un ostinato lavoro di osservazione e deduzione, ma anche di viaggi dell’autore tra Europa, Sud America e Nord Africa, per ricostruire così una “geografia del danno” familiare, che, attraverso continenti e generazioni, tocca anche la storia nazionale, tra fine Ottocento e primi ‘900, con al centro l’emigrazione italiana oltremare e oltreoceano, dall’Italia al Cile in cerca di fortuna, dalla Sicilia in Tunisia, fino all’arrivo a Genova di una ragazza cilena di una famiglia di guitti di origini italiane, all’alba proprio della Prima guerra mondiale. Doralice, ovvero la futura nonna di Andrea (il cui ritratto è diventato la copertina del libro), un’attrice di teatro, della quale si innamora perdutamente un giovane ingegnere navale, serio e compassato (il nonno di Andrea). “Il titolo intende un duplice viaggio nella propria famiglia alla ricerca delle radici, ma anche fisico”, ha puntualizzato l’intervistatrice.

“Credo che dentro ogni famiglia ci siano delle storie incredibili - ha concluso De Carlo -. Mi succede che molti mi parlano delle loro famiglie, perché questo libro attiva la curiosità della storia della propria famiglia alla scoperta delle nostre radici, facendo riflettere su come le storie dimenticate o distorte dei nostri avi siano parti integranti della nostra identità e delle nostre scelte”.

Il segreto della famiglia De Carlo? Lo lasciamo ai lettori, suggerendo solo una cicatrice che aveva sfigurato il volto del nonno.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400