Cerca

Porto Viro

In tanti per salutare Bruno Sette

L'addio al 76enne per la cui morte è accusato di omicidio il figlio Massimo. Don Gianluca: "Non spegnete il desiderio di perdono e pace".

In tanti per salutare Bruno Sette

Il funerale di Bruno Sette, per la cui morte è accusato il figlio.

 La comunità di Porto Viro si è stretta in preghiera per l’ultimo saluto a Bruno Sette. Un saluto che inevitabilmente porta anche il peso della situazione nella quale è maturata la morte del 76enne autotrasportatore in pensione, trovato morto all’alba di venerdì scorso nel vialetto della sua abitazione. Ucciso con una dinamica al centro di accurate indagini.

Il funerale è stato celebrato questa mattina, 31 maggio, alle 9.30 nella chiesa di Donada, e in tanti hanno voluto partecipare per salutare Bruno e stringersi ai familiari, doppiamente colpiti dal dolore. Sulla tragedia, improvvisa e ancora tutta da chiarire, che ha profondamente scosso non solo Porto Viro ma l’intera comunità polesana, sta indagando la Procura che ha formulato l’ipotesi di reato nei confronti di Massimo Sette, 46 anni, uno dei tre figli di Bruno.

In una chiesa gremita di parenti, amici e conoscenti, raccolti in un silenzio carico di rispetto e dolore, don Gianluca Brisotto ha celebrato l’ultimo saluto a Bruno, affidando parole di conforto e speranza a una comunità ancora incredula.
Entriamo in punta di piedi in questa storia, in questa situazione così delicata. Bruno continua a essere in mezzo a noi con il suo spirito, dentro il cuore di ognuno che lo ha conosciuto”, ha detto don Gianluca durante l’omelia. Un invito alla discrezione e alla memoria, per far spazio al ricordo di un uomo che, con la sua semplicità e il suo lavoro, aveva saputo farsi voler bene da tutti.

Il sacerdote ha poi sottolineato l’importanza di ricordare Bruno come un dono prezioso: “La sua vita ci viene consegnata per sempre. E’ bene che la ricordiamo così: un dono che deve continuare a vivere in noi”, ha aggiunto, rivolgendosi con particolare delicatezza ai familiari provati dal dolore.

“Bruno è ora nelle mani di Dio, nella pace più profonda. Ma anche voi dovete sentirvi nelle mani di Dio”, ha continuato don Gianluca, sottolineando come in momenti così drammatici la fede possa essere un rifugio e una forza per affrontare il dolore.
Infine, un desiderio e un augurio alla comunità: “Non spegnete il desiderio che questa morte porti frutti di unità, comunione, misericordia, perdono e pace. Questo è un altro modo per far vivere Bruno in mezzo a voi”.
Parole che hanno toccato il cuore di tutti i presenti, unendo in un abbraccio collettivo una comunità ferita, ma determinata a custodire il ricordo di Bruno Sette.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400