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ARIANO NEL POLESINE

Mancin, rinascita a tempo record

Nuovo stabilimento hi-tech e sostenibile, grazie anche a una grande gara di solidarietà

Mancin, rinascita a tempo record

A due anni dal devastante incendio che nella notte tra il 24 e il 25 gennaio 2023 aveva ridotto in cenere buona parte del suo stabilimento, la Mancin Nadia srl rinasce con un impianto produttivo di 6mila metri quadrati tecnologicamente avanzato. L’impresa polesana è riuscita a compiere in appena 20 mesi un’impresa straordinaria.

La storia è quella della famiglia De Agostini, fondatrice dell’azienda: da Martino, che nel 1983 lanciò la sfida imprenditoriale, ai figli Marco e Michele (amministratore delegato), fino al genero Fabio Negri e ai giovani della terza generazione, pronti a raccogliere il testimone. Una storia fatta di determinazione che ha permesso all’azienda, con una task force di appena 15 persone , di non fermarsi neppure un giorno dopo il rogo che distrusse 5mila metri quadrati di capannoni e attrezzature.

Un risultato eccezionale, possibile anche grazie alla rete di solidarietà scattata tra aziende polesane. Realtà come Brt, Fratelli Benazzi, Regnoli, Finpesca e Rivamar hanno aperto stabilimenti, messo a disposizione magazzini, macchinari e lavorazioni. Una gara di generosità che ha mostrato il lato più autentico dell’imprenditoria veneta. Oggi l’azienda non solo è rinata, ma ha rilanciato con una struttura tecnologicamente avanzata e sostenibile. Fotovoltaico, packaging ecologico e la ricerca gastronomica la proiettano tra le eccellenze del settore, lavorando oltre 150 quintali di pesce al giorno, di cui il 12% destinato ai mercati esteri.

“Oggi qualcuno ha parlato della fenice che rinasce dalle sue ceneri. E’ proprio così - ha sottolineato Luisa Beltrame, sindaco di Ariano nel Polesine -. La scelta della famiglia De Agostini di ricostruire qui è un segnale di amore per questa terra. Una decisione non scontata, che restituisce al territorio un contributo fondamentale di occupazione, economia e fiducia nel futuro”.

Parole riprese anche da Massimo Barbin di Confindustria Veneto Est: “Il giorno dopo il disastro era già scattata la catena della solidarietà. Questo è il Veneto che conosciamo”. La nuova sede oggi guarda al futuro. Un esempio che l’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan ha definito “un messaggio di forza, resilienza e speranza per tutto il Polesine e per il Veneto”.

Presente l’assessore regionale Cristiano Corazzari, che ha sottolineato l'importanza del tessuto imprenditoriale locale, ed il senatore Bartolomeo Amidei. La consigliera regionale Laura Cestari, ha espresso il suo sostegno alla rinascita dell’impresa, definita “un gioiello tecnologico anche in chiave di sostenibilità”.

La benedizione è stata impartita dal vescovo di Adria-Rovigo, monsignor Pierantonio Pavanello, che ha elogiato la determinazione della famiglia. “C’era una forte voglia di rimetterci in gioco - ha sottolineato Marco De Agostini - soprattutto per senso di responsabilità verso chi lavorava con noi. La solidarietà spesso si dà per scontata, ma qui è arrivata da tutto il paese, da clienti e fornitori. Non c’era altra strada se non chiuderci in una stanza e dirci: ‘Mettiamo a frutto 40 anni di esperienza, costruiamo uno stabilimento nuovo e ripartiamo’”.

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