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Temperature, qui l’aumento record

Anche le precipitazioni sono più alte delle medie storiche

Temperature, qui l’aumento record

Caldo e pioggia. Pioggia e caldo. E mentre il “vero caldo” è arrivato, si assiste a una “tropicalizzazione” del Polesine. La provincia di Rovigo, infatti, secondo i dati di Lab24 e Fondazione clima, nell’ultimo trimestre, ma anche nell’ultimo anno, fa registrare un indice Spi (Standard precipitation index) di “umidità moderata”, anomalo per questa terra e più alto di quello delle province di Padova e Venezia. Ma è soprattutto sull’anomalia della temperatura nell’ultimo trimestre che il Polesine ha i valori più alti del Veneto: +1,09°C, rispetto al +0,90°C di Belluno, +0,87°C di Verona e Padova, +0,77°C di Vicenza, +0,66°C di Venezia, +0,65°C di Treviso.

Numeri che sembrano poca cosa, ma indicano mutamenti epocali del clima. Già il 2024, sottolineava Arpav nel bilancio di fine anno è stato “ai vertici della classifica delle annate più calde e mediamente più piovose della serie storica disponibile. È l’anno con più ondate di calore della serie storica di riferimento e con un numero di notti tropicali pari al quadruplo della media, ma anche il secondo anno più piovoso della serie”.

Nel 2025, gennaio è stato, sempre secondo l’analisi di Arpav, “più piovoso rispetto alla norma con uno scarto medio di +38% rispetto alla media. La temperatura media è la quinta più calda dal 1992, con un’anomalia media a livello regionale stimata in +1,9°C; anche le temperature minime e massime sono superiori alla norma, rispettivamente con un'anomalia di +2,2°C e +1,4°C”. Febbraio, “è stato più caldo del normale e quindi in linea con l’andamento registrato nell’ultimo decennio, mentre gli apporti pluviometrici complessivi a livello regionale sono risultati molto prossimi alla media”. La temperatura media è “per il settimo anno consecutivo ben superiore alla norma, con un’anomalia a livello regionale di 1,6°C, le minime registrano un’anomalia di +2.3°C, le massime +0.9°C. Non si arresta tuttavia il trend negativo e statisticamente significativo degli ultimi 30 anni che ha visto i giorni di gelo di febbraio ridursi di circa il 25 % ogni decennio”. Marzo ha fatto registrare “un quantitativo pari a circa il doppio (+94%) rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Temperatura media superiore alla norma e con un’anomalia media a livello regionale pari a +1.5°C, la settima più calda dal 1992; le temperature minime sono nettamente al di sopra della media dell’ultimo decennio con uno scarto a livello regionale di +2.0°C, per le massime lo scarto medio a livello regionale è di +1.1°C”. Anche aprile è “più caldo della norma e con cumulate di precipitazione con uno scarto del +26% rispetto alla media del trentennio 1991-2020, al nono posto tra i più piovosi dal 1992”, mentre la temperatura è stata “la quinta più calda dal 1992, con un’anomalia media regionale di +1,5°C. Rispetto alla media degli ultimi 10 anni, risulta di +1,1°C più caldo. Le temperature minime sono state piuttosto elevate, portando il mese di aprile al terzo posto dal 1992 con anomalia di +1.7°C, mentre le massime registrano un'anomalia di +1.1°C collocando aprile 2025 all’ottavo posto dal 1992”. Maggio, in attesa dei dati validati, appare esattamente sulla stessa linea.

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