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2 GIUGNO A ROVIGO

“Qui si incarnano i nostri valori”

Il prefetto: “Sentimento repubblicano integrante della personalità della gente polesana”

 “I valori repubblicani che condividiamo oggi sono integranti della personalità della gente polesana”. Queste le parole del prefetto di Rovigo, Franca Tancredi, tra verdi, bianchi e rossi issati alle finestre di palazzo Nodari, fra i blu delle fasce istituzionali e il nero delle uniformi che puntellavano il parterre di piazza Vittorio Emanuele II in occasione del Due giugno.

In un tripudio di commossa solennità, anche Rovigo ha festeggiato il 79esimo anniversario della scelta tra repubblica e monarchia, in quelle due settimane del ’46 che decretarono novità e cambiamenti, l’arrivo del bianco libero nel tricolore e la partenza della croce sabauda verso Cascais. Ufficializzato il 18 giugno, il primo referendum istituzionale dello Stivale iniziava con un voto esteso nazionalmente alle donne; “stivale” (come avrebbe cantato anni dopo Nancy Sinatra) che proprio le donne poterono finalmente “calzare” con la libertà di votare, proseguendo di fatto quella possibilità già, in alcuni casi, sperimentata mesi prima in occasione delle tornate amministrative. Nel cuore rodigino, tanti i presenti, tante le persone che hanno voluto omaggiare l’atto istitutivo che ha portato le radici della Carta Costituente, i rami della società e le fronde diverse ma unite del Belpaese.

A dare il la alla cerimonia militare, durante la mattinata, l’orchestra del Corpo bandistico di Lendinara: sulle note dei 32 elementi dispiegati nel listòn, i vessilli e labari delle associazioni combattentistiche e d’Arma polesane hanno fatto il loro ingresso davanti alle più alte cariche cittadine, tra queste, il questore Eugenio Vomiero, il comandante provinciale dei carabinieri Edoardo Campora, il corrispettivo delle fiamme gialle Francesco Sodano, il sindaco Valeria Cittadin e il presidente della Provincia, Enrico Ferrarese.

Dopo il passaggio in rassegna del prefetto allo schieramento interforze delle rappresentanze dei corpi militari e civili dello Stato, il momento è proseguito con l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro, in memoria dei caduti, alla Gran Guardia. “Questo anniversario - ha continuato Tancredi nella seconda parte del momento svoltasi al Salone del grano - cade in un tempo significativo: si può dire che Rovigo è diventata la città dello sport. Dalla 13esima tappa del Giro d’Italia alla recente vittoria del 15esimo scudetto di rugby, lo sport è diventato sì una palestra di vita ma anche l’incarnazione dei valori repubblicani. Valori di iterazione, impegno, lealtà, sacrificio. Insegna a cadere e rialzarsi, è segno di unità nella diversità, come lo è il popolo polesano”.

Solo poche ore prima, infatti, il tricolore si era tinto anche di rosso e blu, nell’ondata d’affetto verso i Bersaglieri di ritorno vittoriosi dal Lanfranchi di Parma. E, negli stessi attimi in cui a Roma la bandiera degli italiani veniva calata dalle pareti circolari del Colosseo, anche la torre civica della piazza si è addobbata a festa, con il dispiegamento del tricolore gigante, da parte dei Vigili del fuoco, con la calata scenografica dall’alto della cella campanaria.

Sorvolata dall’elicottero del 14esimo nucleo elicotteri carabinieri di Belluno (in zona per il controllo delle arterie stradali nella giornata festiva), la cerimonia in piazza si è conclusa per proseguire con la consegna delle onorificenze dell’ordine “al merito della repubblica italiana” al Salone del grano.

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