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Zambelli: “Non è finita qui”

Il patron della Rugby Rovigo Delta: “Tricolore e Coppa, abbinata storica. Desideravo tanto eguagliare Petrarca e Benetton”

Zambelli: “Non è finita qui”

Per patron Zambelli, lo scudetto numero 15 era un obiettivo fondamentale. Tanto da dichiarare che avrebbe preferito perdere il derby casalingo in occasione della festa per i 90 anni della società (cosa poi accaduta) pur di vincere poi il titolo (cosa accaduta, anche questa).

E al termine della partita di Parma, il patron rossoblù è un fiume in piena: “Nell’anno dei 90 anni della Rugby Rovigo era difficile chiedere di più: Coppa Italia e scudetto, un’abbinata conquistata per la prima volta nella nostra storia. Personalmente è il mio quarto scudetto e credo di essere il presidente rossoblù più vincente di sempre. E posso arrivare anche al quinto o al sesto titolo, visto che per realizzare il progetto di sistemare lo stadio dovrò rimanere ancora 4-5 anni. Magari faccio tempo a vincere ancora”.

Poi il patron si addentra nel raccontare la partita: “Già prima della fine del primo tempo temevo che ormai la partita fosse persa, ma alla fine della frazione quel calcio che ci ha portato 10-21 mi ha dato speranza: 11 punti sotto non erano una cosa così impossibile. E infatti abbiamo poi fatto un secondo tempo in crescendo, ci hanno annullato una meta e quello l’ho visto come un fattore negativo, ma i nostri Bersaglieri subito dopo sono riusciti a fare meta, quindi niente da dire. Non abbiamo rubato niente. Mi dispiace per il Viadana - continua il presidente - perché è da un po’ di anni che ci sta dando dentro e vince la regular season. Però lo ripeto: noi non abbiamo rubato niente e abbiamo lottato davvero”.

Quindi l’elogio a coach Davide Giazzon: “Devo fare i complimenti al coach e a tutto lo staff. Giazzon non è uno che si mette in evidenza, ho sentito il discorso che ha fatto ai giocatori prima della partita e devo dire che è molto saggio e un bravo motivatore. Ha fatto ai ragazzi molte raccomandazioni, ma lo ha fatto in modo incisivo, da allenatore che sa dove andare a toccare”.

Quindi a chiudere: “Sono molto contento di questo 15esimo scudetto che ci permette di eguagliare Petrarca e Benetton. Un risultato che ho desiderato tanto, già un anno fa a Padova. Lo meritiamo, perché il Rugby veneto è questo ed è ingiusto che sia smontato o frazionato”.

Non manca lo sguardo sul futuro: “Siamo impegnati a ristrutturare lo stadio, mica una roba da ridere. Ora però pensiamo a festeggiare, il 4 giugno avremo la cena di fine stagione, ci sarebbe stata comunque ma è meglio andarci con lo scudetto cucito sul petto”.

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