VOCE
provincia di rovigo
03.06.2025 - 20:00
Un taglio, previsto dal decreto Milleproroghe, che in Polesine, ma non solo, avrebbe creato mille problemi, perché avrebbe compromesso in modo irreparabile la manutenzione di tutte le strade provinciali. Alla Provincia di Rovigo, infatti, dei 2,5 milioni di euro di fondi già assegnati per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali sarebbero arrivati solo 737.588 euro, quindi con una sforbiciata di ben 1,7 milioni, pari al 70% dei trasferimenti statali per questo capitolo. Il tutto in un momento in cui anche gli autovelox, i cui introiti servono proprio a finanziare la messa in sicurezza delle strade, sono stati fortemente limitati. Poi, però, non ci si può lamentare di buche e strade disastrate.
Con questo drastico taglio imposto dalla Legge di Bilancio e dal Milleproroghe ai programmi di investimento assegnati in precedenza alle Province, il Governo rischia di compromettere gli interventi già definiti ed impedire la programmazione dei lavori che dovrebbero essere messi a cantiere nei prossimi mesi.
La situazione di crisi è emersa in tutta la sua drammaticità durante l’assemblea nazionale dei presidenti di provincia, riuniti a roma nei giorni scorsi, ma da mesi l’Upi, l’Unione delle Province italiane, aveva risposte al Ministero dei Trasporti delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, non lesinando qualche stoccata sul fatto che per i soldi da destinare a progetti controversi come il ponte sullo stretto di Messina, si mettesse mano ai fondi già previsti nei bilanci già risicati delle Province, mandando all’aria la manutenzione delle strade provinciali e con essa la sicurezza stradale di interi territori.
Ieri, però, il ministro Salvini ha convocato i vertici dell’Upi al ministero proprio per illustrare le soluzioni che il Governo adotterà per azzerare il taglio del 70% dei fondi destinati alla messa in sicurezza delle strade provinciali per il 2025 e 2026.
Il presidente di Upi Pasquale Gandolfi, aveva preannunciato, il 30 maggio, intervenendo agli Stati Generali della Mobilità sicura organizzati dalla Provincia di Treviso, che avrebbe portato al ministro “i risultati di un monitoraggio che stiamo realizzando come Upi in questi giorni per verificare lo stato della spesa delle Province sulle risorse che ci sono state assegnate, perché su questo occorre fare chiarezza. Da questa analisi risulta che a livello nazionale le Province hanno impegnato circa il 95% delle risorse che ci sono state assegnate e hanno speso oltre l’80% del totale e ciò che non è stato ad oggi speso è semplicemente perché diversi cantieri complessi sono ancora in corso. Tutto ciò nonostante le Province debbano lavorare con un personale estremamente ridotto, dimezzato nel 2015. Altroché inefficienze”.
Ieri, poi, a margine dell’incontro, lo stesso Gandolfi, ha rimarcato: “La riunione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il ministro Salvini è stata positiva. Un confronto molto tecnico, in cui ci siamo potuti chiarire con le strutture del ministero dei Trasporti e del ministero dell’Economia, nel quale si è stabilito che nella conversione in legge del decreto infrastrutture saranno restituite alle Province i 350 milioni di risorse per il 2025 e 2026 tagliati dal Decreto milleproroghe. Come Upi abbiamo confermato l’impegno delle Province, dimostrato fin ora dai dati che abbiamo raccolto nel nostro monitoraggio, a utilizzare a pieno le risorse assegnate".
"Secondo il monitoraggio che abbiamo realizzato, dal 2018 al 2024 le Province hanno impegnato il 93% delle risorse assegnate e ne hanno speso l’84%. Ma siamo pronti a verificare insieme al Ministero qualunque procedura che possa servire a migliorare le performance e a rendere sempre più efficiente la spesa. L’obiettivo che abbiamo in comune, Province e Governo, è di assicurare ai cittadini strade sicure, una viabilità efficiente e il pieno rispetto del diritto alla mobilità”.
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