VOCE
CRONACA
04.06.2025 - 17:00
L’8 e 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi che toccano temi legati al lavoro e alla cittadinanza. Come in ogni referendum abrogativo, perché il voto sia valido è necessario che partecipi almeno il 50% + 1 degli aventi diritto, ovvero il cosiddetto quorum.
Come si vota
Per votare, è necessario presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale.
Gli italiani residenti all’estero voteranno per corrispondenza secondo le regole previste.
Chi ha gravi problemi di salute e non può uscire di casa può votare a domicilio, presentando al Comune una richiesta accompagnata da un certificato medico della ASL e una copia della tessera elettorale.
Gli elettori con disabilità fisica possono entrare in cabina con un accompagnatore di fiducia, purché anche lui sia iscritto alle liste elettorali.
Cosa troverai in cabina
Ogni elettore riceverà cinque schede, una per ciascun quesito. Per ogni scheda, si potrà votare:
SÌ: se si è favorevoli all’abrogazione della norma indicata
NO: se si vuole che la norma resti in vigore
Essendo quesiti abrogativi, votare SÌ significa voler cancellare (totalmente o in parte) la legge oggetto del referendum. Votare NO, invece, significa volerla mantenere com’è.
1. Licenziamenti e contratto a tutele crescenti
Questo quesito propone di eliminare completamente il decreto del Jobs Act (D.lgs. 23/2015) che disciplina il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto con la riforma del lavoro del 2015.
Un SÌ cancella questa normativa.
Un NO la mantiene in vigore.
2. Indennità per licenziamento nelle piccole imprese
Il secondo quesito punta a cancellare il tetto massimo previsto per l’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 15 dipendenti.
Votando SÌ si tolgono questi limiti, lasciando al giudice maggiore margine nella valutazione.
Votando NO, si conferma l'attuale regime con soglie prestabilite.
3. Contratti a tempo determinato
Attualmente, un’azienda può assumere a tempo determinato per 12 mesi senza dover specificare alcuna motivazione.
Il terzo quesito chiede di abrogare questa possibilità, rendendo nuovamente necessarie delle “causali” fin da subito.
Il SÌ elimina la flessibilità attuale, tornando a regole più rigide.
Il NO mantiene la situazione attuale.
4. Responsabilità nei subappalti e sicurezza sul lavoro
Questo quesito riguarda i lavoratori vittime di infortuni nelle attività in subappalto. Attualmente, il committente non è responsabile per i danni legati a rischi specifici delle ditte subappaltatrici.
Il referendum propone di eliminare questa esclusione, rendendo il committente più responsabile.
SÌ = più tutele per i lavoratori subappaltati
NO = resta la responsabilità limitata al solo datore diretto
5. Cittadinanza agli stranieri
L’ultimo quesito interviene sulla legge per ottenere la cittadinanza italiana. Oggi, uno straniero extracomunitario può richiederla dopo 10 anni di residenza legale.
Il referendum propone di ridurre questo periodo a 5 anni.
Votando SÌ, il requisito si abbassa, rendendo più accessibile la cittadinanza.
Votando NO, il limite resta a 10 anni.
In sintesi
I referendum dell’8 e 9 giugno 2025 trattano temi delicati e concreti, soprattutto in ambito lavorativo e sociale. Ogni cittadino è chiamato a scegliere con consapevolezza, tenendo presente che il quorum deve essere raggiunto perché il risultato sia valido.
Per votare, basta presentarsi con i documenti giusti al proprio seggio, o fare domanda per le modalità alternative in caso di necessità.
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