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I DATI

Università: l'Italia arranca

Harvard e Stanford dominano, Padova scende al 178esimo

Declino accademico italiano: un allarme che non possiamo ignorare

La classifica Global 2000 del Center for World University Rankings (Cwur) ha dato un allarme: l'80% degli atenei italiani ha perso posizioni rispetto all'anno precedente. Le prime posizioni sono dominate da istituzioni private statunitensi: Harvard, Mit e Stanford. A seguire, due prestigiosi atenei pubblici inglesi, Cambridge e Oxford. Gli Stati Uniti, pur mantenendo otto delle prime dieci posizioni, vedono un calo generale delle loro università, con solo 40 istituti che migliorano rispetto al 2024. La migliore università pubblica americana, Berkeley, si trova al dodicesimo posto. In questo contesto, la Cina emerge come il paese con il maggior numero di rappresentanti, grazie a un sostegno finanziario governativo significativo.


In Italia, la situazione è critica. La Sapienza di Roma, pur essendo la migliore tra le italiane, perde una posizione, scendendo al 125esimo posto. Altri atenei come l'Università di Padova e l'Università di Milano scendono rispettivamente al 178esimo e 191esimo posto. Nadim Mahassen, presidente del Cwur, sottolinea come il declino delle università italiane sia dovuto principalmente a scarsi finanziamenti e a una debole performance nella ricerca. Senza un intervento deciso, l'Italia rischia di rimanere indietro nel panorama accademico globale.


Il Cwur basa la sua classifica su quattro fattori: qualità dell'istruzione, occupabilità, qualità del corpo docente e ricerca. È proprio quest'ultimo aspetto a rappresentare il tallone d'Achille per le università italiane. La mancanza di fondi e una pianificazione strategica inadeguata sono i principali ostacoli al miglioramento delle performance accademiche. 


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