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LA STORIA

L’amaro del Lagunare è solidale

Prodotto non in vendita: le offerte libere saranno devolute alla missione di fra Luca in Mozambico

L’amaro del Lagunare è solidale

Un sorso di solidarietà che arriva fino in Africa. I Lagunari di Adria hanno deciso di rispondere con entusiasmo e impegno all’appello lanciato da fra Luca, cappuccino della provincia di Padova in missione in Mozambico, che da anni lavora per sottrarre i bambini dalla strada e offrire loro un futuro dignitoso attraverso l’istruzione e la formazione.

Per contribuire concretamente al progetto, i Lagunari hanno ideato l’amaro del Lagunare, un liquore artigianale a base di erbe officinali del territorio polesano. L’iniziativa, nata come gesto di solidarietà, ha riscosso un successo inaspettato, raccogliendo l’interesse di sostenitori da tutta Italia. “Riceviamo richieste da luoghi impensabili – racconta il presidente dell’associazione, Alessandro Rigoni – e ci stiamo organizzando per rispondere a tutti. L’amaro non è in vendita: ognuno contribuisce liberamente, secondo il proprio sentire. Detratte le spese vive, ogni offerta viene interamente devoluta alla missione di Fra Luca”.

L’intero ricavato sostiene la struttura educativa dei frati cappuccini a Boane e Maputo, inaugurata nel maggio 2024 nell’ambito del progetto Fratelli Tutti. Un centro diventato oggi un fondamentale punto di riferimento per la comunità locale, articolato in tre direzioni: un ambulatorio pediatrico che offre ogni giorno 40 visite gratuite grazie alla collaborazione tra i Pediatri di famiglia per bambini nel mondo e il personale ospedaliero mozambicano; un doposcuola e centro di alfabetizzazione per bambini di strada, che altrimenti vivrebbero nelle discariche, in cerca di cibo o materiali da rivendere; e un centro nutrizionale che garantisce un pasto quotidiano ai piccoli più vulnerabili.

Ma l’impegno non finisce qui. Fra Luca ha avviato anche un secondo progetto, la Casa di San Francesco e Santa Chiara, destinata a offrire formazione umana, spirituale e tecnica ai ragazzi esclusi dal sistema scolastico. “La nostra idea – spiega il missionario – è quella di puntare sull’agricoltura. Abbiamo a disposizione dieci ettari di terra fertile: formare i giovani in ambito agrario può dare loro una reale possibilità di indipendenza e riscatto”.

La speranza è che, grazie anche al sostegno dei benefattori italiani, tanti bambini possano presto trovare una casa, un’educazione e una via d’uscita dalla povertà.

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