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Quando a salvarti è un “nemico”

L’imprenditore rodigino Massimiliano Onofri è praticamente il nuovo presidente dell’Adriese

Quando a salvarti è un “nemico”

La beneamata ultracentenaria Adriese, nonché da anni regina calcistica del Polesine, che viene salvata da un imprenditore proveniente dall’“odiato” (sportivamente parlando) capoluogo Rovigo.

Non poteva essere più felice, probabilmente, questo contrappasso dantesco per i colori granata, dal momento che il successore in pectore di Luciano Scantamburlo quale presidente del club, il rodigino Massimiliano Onofri, ha promesso di mantenere l’Adriese in Serie D con le ambizioni di vertice degli ultimi anni, come confermerebbero le annunciate permanenze dei principali protagonisti dei vittoriosi playoff sia sul fronte dirigenziale (vedi i direttori Massimiliano Neri e Nico Moretti) che tecnico (mister Roberto Vecchiato), oltre che dell’ossatura della rosa.

Certo, neppure mercoledì è arrivata la piena ufficialità del passaggio di proprietà con la firma dell'atto notarile, atteso per la prossima settimana, ma l'iter burocratico privato tra i commercialisti delle due parti sarebbe ormai completato, e il via libera alla presidenza di Onofri dunque effettivo. Giocoforza, il nome dell’ingegnere rodigino si appresta ad essere aggiunto al lungo elenco di presidenti dell’Adriese degli ultimi 100 anni (da quando, stagione 1924-25, il club partecipa ai campionati Figc con la prima denominazione di "Società Sportiva Forti e Liberi", l'espressione Us Adriese arriverà nel 1934), evidenziato nel bel libro sulla storia granata redatto da Alessandro Ceccotto, Renzo Sarti, Sergio Sottovia e Gabriele Crocco. Elenco cominciato con Enzo Moresco e, passando per le figure (molte delle quali iconiche) dei vari Carlo Zanirato, Luigi Ferruccio Cibin, Graziano Migliorini, Carlo Lestan, Gagliardo Vezio, Francesco Nissotti, Carlo Sandrini, Ugo Levi, Ferruccio Folco, Lorenzo Zullo, Franco e Giorgio Martinolli, Arnaldo Cavallari, Graziano Simoni e Olivo Frizzarin, conclusosi per ora con l'avvento di Scantamburlo dal 2011.

Dovranno quindi rassegnarsi coloro che in casa Spal (forse addirittura il presidente Joe Tacopina) ancora mercoledì ipotizzavano, stando a quanto apparso sulla stampa ferrarese, l’acquisizione del titolo sportivo in deroga dell’Adriese per ripartire dalla D dopo la clamorosa fallita iscrizione alla C, per quanto contraria alle norme regolamentari vigenti. L’Adriese, dunque, si appresta a restare nella massima categoria dei dilettanti e in mani polesane, dopo lunghe settimane di abboccamenti e contatti (la notizia del disimpegno di Scantamburlo, alla vigilia del derby di Mestre, risale al 6 aprile), sia con potenziali acquirenti da fuori regione (Imola, Rimini, Pordenone…) che del territorio (il presidente del Bocar Tito Livio Franzolin).

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