VOCE
dopo il referendum
13.06.2025 - 21:24
Federico Frigato, consigliere comunale di opposizione interviene sui referendum: “Opportuno focalizzare l’attenzione sull’esito del quinto quesito, quello sulla cittadinanza, analizzando i risultati. Proponeva di dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana. Se fosse passata la modifica, circa 2,5 milioni di persone di origine straniera, spesso nate e cresciute in Italia, ma che sicuramente vi lavorano avrebbero potuto chiedere la cittadinanza dopo 5 anni. La cosa che mi ha colpito è la percentuale di “no” espressi dagli elettori, il 34,51%. La nostra è la seconda provincia italiana per percentuale di no: il 43,73. Quasi un elettore polesano su due”.
Il problema per Frigato “è che alla parola immigrazione” si associa spesso la parola sicurezza. Il discorso è complesso e la politica tende a ignorarlo o a utilizzarlo propagandisticamente. Se, come sostengono i promotori, la maggior parte dei votanti proviene dall’area della Cgil, della sinistra e dei 5 Stelle, è ancor più necessaria una seria riflessione. Questo significa, infatti, che anche la sinistra sbaglia a pensare che il tema della sicurezza dei cittadini non sia una priorità e non la riguardi. La questione sicurezza dovrebbe essere affrontata con politiche coraggiose sulla giustizia, sulla riforma carceraria, sulla lotta al traffico della droga e della criminalità. Ma per tutto questo servirebbe una classe politica attenta e preparata”. E’ dove c’è più degrado “dove ci sono meno uffici, negozi, attività, illuminazione e videosorveglianza che le persone sono più esposte. Non preoccuparsi di creare spazi, luoghi di interscambio e integrazione significa estendere l’insicurezza. Non far sentire il peso politico del Comune rispetto alla situazione quotidiana del pronto soccorso è alimentare l’insicurezza. Ecco, nel voto leggo questo. Una società multietnica non è solo possibile, sarà inevitabile. Ma chi oggi ha la responsabilità di governare una comunità deve garantire la sicurezza partendo dal presupposto, che vale per tutti, che accoglienza e responsabilità individuale devono andare sempre di pari passo”.
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