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PORTO TOLLE

Il mercato ittico guarda al futuro

Progetto di ostricolutra su sei ettari di laguna. Tutti i numeri di un settore che supera la crisi

Il mercato ittico guarda al futuro

Progetto di ostricolutra su sei ettari di laguna. Tutti i numeri di un settore che supera la crisi

lIl mercato ittico di Pila e la Cooperativa Pila Op lasciano alle spalle un periodo complesso, segnato dalla minaccia del granchio blu, e si preparano a un futuro fatto di innovazione, sostenibilità e investimenti strategici. Un nuovo slancio che coinvolge tutta la filiera, dalla pesca alla lavorazione, grazie al lavoro quotidiano di una realtà consolidata ma in costante evoluzione.

Luigino Pelà, direttore della Cooperativa Pila Op, e Giovanni Franzoso, presidente dell'Organizzazione Produttori che gestisce il mercato, tirano le somme di un 2024 con luci e ombre: “Abbiamo chiuso in positivo per il pescato, hanno avuto una flessione le cozze, ma in negativo vongole veraci e lupini”. Una dinamica che ha spinto la cooperativa a puntare sulla diversificazione e sulla qualità del servizio offerto.

Nel mercato ittico di Pila transitano ogni anno ben 73 specie diverse. Il pesce è freschissimo: arriva direttamente dai 18 pescherecci che passano la notte in mare per conferire il prodotto al mattino. La vendita si svolge tramite asta, in una sala dove operano figure chiave come Alberto Mancin, responsabile delle vendite, e Valentina Finotti, responsabile sanitaria.

Il mercato è un punto di riferimento per molti grossisti del territorio e della grande distribuzione. In alta stagione, vengono trattate fino a 80 casse di canocchie per peschereccio, con una presenza importante di cefali, seppie, palombi e cozze, queste ultime conferite da sei barche tra maggio e agosto.

Il sistema è rapido e preciso, anche grazie al continuo controllo sanitario: ogni mese, la dottoressa Finotti preleva campioni per test su acqua, ghiaccio e pesce, verificando la presenza di metalli pesanti e microrganismi in collaborazione con i laboratori di Cattolica e Cesenatico e ogni giorno verifica l'assenza di specie parassitarie marine diffuse nelle acque locali come l'Anisakis nel rispetto del piano di autocontrollo condiviso con l'Ulss 5.

Il cuore della strategia futura della cooperativa è un progetto di ammodernamento del mercato ittico del valore di 1,3 milioni di euro, finanziato per il 75% con fondi Feampa. Gli interventi prevedono migliorie igienico-sanitarie, il rafforzamento della catena del freddo, la realizzazione di un nuovo capannone da adibire a Csm e Cdm di 800 mq quale ampliamento della sala d'asta esistente per la depurazione e spedizione di molluschi – cozze, ostriche e lupini. Prossimamente verrà progettata la copertura fotovoltaica sul nuovo capannone per migliorare l’autosufficienza energetica, fondamentale per attività ad alta intensità energetica derivante dalle celle frigorifere e dalle attrezzature in uso.

Proprio per questo motivo la cooperativa punta anche alla creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile, coinvolgendo il territorio per investire in energia pulita.

Altro fiore all'occhiello è il progetto per un impianto di ostricoltura su sei ettari di laguna. A parlarne è Isma Veronese, vicepresidente della cooperativa e responsabile dell'impianto: “L'idea è quella di coltivare ostriche concave triploidi, vendibili 12 mesi l'anno, in strutture resistenti al granchio blu e dalle caratteristiche organolettiche ottimali”.

Il progetto coinvolge 13 soci per un investimento pari a 200mila euro. La produzione stimata, a regime, è di 300-450 quintali all'anno. Si punta a iniziare la vendita nella primavera del 2026.

A marzo sono stati presentati nuovi progetti al Galpa, tra cui uno da 100mila euro per l'aggiornamento software e hardware e per l'attivazione dell'asta online, segno della volontà di digitalizzare e rendere più efficiente il sistema di vendita.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    14 Giugno 2025 - 16:58

    sarebbe un mercato fiorente,visto che l'italia è un a penisola..ma l'ue ci ha messo il suo zampino..e quindi....

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