Cerca

SANITA'

Trapiantato un rene robotico, la prima volta a Verona

Primo trapianto in Veneto, traguardo storico

Trapianto di rene robotico a Verona: una nuova frontiera della chirurgia mininvasiva

Cosa succede quando la tecnologia incontra la medicina? A Verona, la risposta è un trapianto di rene interamente robotico, un intervento che non solo segna un traguardo per la sanità veneta, ma ridefinisce anche i confini della chirurgia trapiantologica italiana. L'azienda ospedaliera universitaria di Verona, con questo successo, si unisce a una ristretta élite di centri trapiantologici, come sottolineato dal direttore generale Callisto Bravi.


Nei giorni scorsi, presso l'ospedale di Borgo Trento, un team di urologi, nefrologi e chirurghi trapiantisti ha eseguito il primo trapianto di rene interamente robotico del Veneto. Questo intervento mininvasivo, che ha coinvolto due fratelli di mezza età, rappresenta un passo avanti significativo nella chirurgia moderna. Il rene sano è stato prelevato da un fratello e trapiantato nell'altro, lasciando una cicatrice di soli 6 centimetri, un risultato straordinario se si considera che l'organo misura circa 14 centimetri.


Il professor Alessandro Antonelli, direttore delle unità operative di Urologia e di Trapianto rene, ha spiegato come la robotica consenta di eseguire ricostruzioni dei vasi sanguigni e della via urinaria con una precisione superiore rispetto agli interventi tradizionali. Questo approccio riduce il dolore post-operatorio e accelera il recupero del paziente, un aspetto cruciale per chi soffre di patologie complesse.


Ogni anno in Italia si eseguono circa 2.500 trapianti di rene, ma solo il 10-15% proviene da donatori viventi. La trapiantologia robotica potrebbe incentivare queste donazioni, poiché riduce l'impatto dell'intervento sulla vita del donatore. La direttrice sanitaria dell'Aoui, Matilde Carlucci, ha sottolineato la complessità di questi interventi, che richiedono una preparazione specifica e una collaborazione impeccabile tra i vari operatori sanitari.


L'ospedale di Verona utilizza tre piattaforme robotiche, che consentono un risparmio annuo di quasi due milioni di euro. Questi fondi vengono reinvestiti per estendere la chirurgia mininvasiva ad altre specialità, come la mammella, la colecisti e il cuore in toracica. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha elogiato il successo dell'azienda ospedaliera, definendolo un simbolo di innovazione e progresso per la sanità regionale.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400