VOCE
il concerto
16.06.2025 - 18:59
Unisci i passi d’una leggendaria regina assira tra il cotto di corte Roverella, insieme al genio barocco del “prete rosso” e il risultato non può non sorprendere. Grande successo infatti per “Con la face di Megera”, il secondo appuntamento della mini kermesse organizzata dalla fondazione Rovigo cultura, con il patrocinio del Comune e la collaborazione della Fondazione Cariparo, andata in scena domenica nel cortile del Palazzo.
Arzigogolati arrampicamenti di note, e una complessità tecnica notevole, hanno accompagnato l’esecuzione del brano tratto dalla “Semiramide Rv 733”, l’opera in tre atti composta da Antonio Vivaldi nel 1731 orchestrata per l’occasione dall’ensemble d’archi “Giacomo Facco, musico veneto” diretta da Luca Dalsass.
Presente inaspettata anche la pioggia di un cielo plumbeo che ha però arricchito la serata sfumando un’atmosfera che sapeva di antichi presagi, come gli echi cantati della mitica regina, ricondotta probabilmente a Shammuramat, moglie del re Shamshi-Adad V. Per Erodoto, una grande sovrana, per il pensiero cristiano dei primi secoli, un’indomabile lussuriosa incestuosa, e anche volgare peccatrice gettata da Dante nel quinto canto dell’inferno. Un personaggio complesso che, attraverso l’espressività barocca di Vivaldi, ha espresso tutto il suo potenziale.
Probabilmente non doveva esserci un tempo così clemente nemmeno quel 26 dicembre 1731 al teatro Arciducale di Mantova, quando l’opera venne eseguita la prima, interpretata anche, come "primo uomo", dalla contralto travestita Maria Maddalena Pieri, come era normalmente consuetudine. Dopo i saluti del sindaco Valeria Cittadin, Gianna Previato, presidente della Fondazione rovigo Cultura, ha commentato: “Questo è un titolo potente, evocativo, che richiama alla mente atmosfere intense, passioni oscure e al tempo stesso una profonda riflessione sul ruolo della donna nell'immaginario artistico, letterario e musicale”. Un’inedita rivalutazione che si fa chiave critica offerta alla cittadinanza, nell’intenzione della Fondazione, ribadita anche da Francesco Toso, consigliere della stessa, nonché tenore della serata insieme a Laura De Silva, soprano: “Si affronta anche la teoria degli affetti, attraverso gli stilemi barocchi”. E senz’altro i bagliori dei fulmini in cielo hanno smascherato il volto, la “face” di Megera, nel suo intricato groviglio di umanità e passione.
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