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“Deltarte, un’app per collegare le opere”

Melania Ruggini, curatrice d’arte e ideatrice di Deltarte, è stata ieri ospite di “Eccellenti”, in onda su Delta Radio

“Deltarte, un’app per collegare le opere”

Melania Ruggini, curatrice d’arte e ideatrice di Deltarte, è stata ieri ospite di “Eccellenti”, in onda su Delta Radio.

Deltarte - ha raccontato - nasce nel 2012 da un bisogno profondo: portare l’arte nel mio territorio, il Delta del Po, uscendo dai confini museali e parlando direttamente alle persone. Ho sentito il desiderio di creare qualcosa di concreto, che parlasse ai giovani e che lasciasse un segno. Ho proposto il progetto per un bando della Fondazione Cariparo e qui è iniziata questa avventura, con l’idea di un festival che poi si è evoluto in un percorso annuale”.

Oggi Deltarte è “un percorso di rigenerazione urbana e sociale. Abbiamo realizzato circa 120 opere, di cui 90 visibili all’esterno, in 33 Comuni tra Veneto e oltre. Coinvolgiamo ogni anno 500 giovani tra scuole e università. Lavoriamo anche con ragazzi Bes e Pcto, per costruire con loro murales, bozzetti e progetti concreti. L’arte diventa un’occasione per riscoprire il territorio, per creare appartenenza”. Con un’offerta “varia, ma che negli ultimi anni si è concentrata sulla street art: un linguaggio democratico, accessibile a tutti, che permette una narrazione diretta. Ogni edizione ha un tema: quest’anno è ‘Wall stories’, le storie che fanno la differenza. I nostri murales raccontano memorie locali, personaggi dimenticati, sogni dei ragazzi. A Lendinara, ad esempio, abbiamo celebrato Adolfo Rossi, giornalista partito come postino, simbolo di riscatto”.

Tra le storie a cui tiene di più, “l’opera di Joseph Sabatino, artista del New Jersey che per 10 giorni ha lavorato al museo della Bonifica di Ca’ Vendramin, affascinato dal parallelismo tra il nostro territorio e la sua terra d’origine. Ha creato una maxi installazione con 10 quintali di riso e corde locali. Un momento magico, partecipato, che ha unito arte, storia e comunità”.

E per il futuro: “Il sogno è realizzare un’app che colleghi tutte le opere con percorsi culturali, enogastronomici, ciclopedonali. L’arte è lavoro, competenza, progettualità. E soprattutto è un mezzo potente per trasformare la realtà”.

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