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MATURITA’ 2025

“Messi alla prova sul ‘saper fare’”

“In classe abbiamo lavorato bene”. Ora testa già all’orale, “ma si può studiare anche dal mare...”

“Messi alla prova sul ‘saper fare’”

“In classe abbiamo lavorato bene”. Ora testa già all’orale, “ma si può studiare anche dal mare...”

Archiviata la prima prova di italiano, la maturità 2025  stamattina 19 giugno è entrata nel vivo con il secondo scritto: quello dedicato alle materie caratterizzanti di ogni indirizzo. Una giornata densa, concentrata sulle competenze tecniche e teoriche che ciascuno ha maturato nel proprio percorso. È il momento in cui si misurano davvero la preparazione specifica, la tenuta mentale, la capacità di mettere in ordine tutto ciò che si è imparato in cinque anni.

Matteo, dell’istituto professionale Marchesini, ha affrontato la prova su un impianto frenante: “Non è stata facilissima ma nemmeno troppo complessa, serviva riflettere. Ci ho pensato molto ma credo sia andata bene”. Più sicuro Giulio, dello stesso istituto: “La traccia era su argomenti che conoscevamo. Nulla di nuovo, solo da applicare. Io e i miei compagni siamo riusciti a fare tutto. Ora la testa va all’orale: penso sarà più semplice, gli argomenti li abbiamo seguiti tutto l’anno. E poi, diciamolo, se non siamo preparati è solo colpa nostra: sono materie che abbiamo scelto”.

Al liceo economico-sociale Celio Roccati, Helena si dice sollevata: “La prova era di diritto, uno dei nostri pilastri. La traccia parlava di disuguaglianza di genere, un argomento che mi ha incuriosito. Ho risposto in modo semplice ma chiaro, volevo far capire che avevo compreso a pieno l’argomento. Ero molto in ansia all’inizio, ma poi mi sono tranquillizzata. Spero sia andata bene. Intanto, studio per l’orale… ma al mare, che male non fa”.

Anche all’istituto tecnico Viola Marchesini il bilancio è positivo. Hajar racconta di una prova più leggera rispetto a quella di italiano: “Tecnologie chimiche industriali, più semplice del previsto, credo sia andata bene”. La pensa così anche Sara, della stessa classe: “C’erano esercizi su cose fatte sia a inizio che a fine anno. Serviva una visione d’insieme, ma avevamo lavorato bene. Il disegno era chiaro, lo avevamo fatto spesso in aula. Sono soddisfatta. Ora mi concentro sull’orale, anche se tocca a me per ultima, ai primi di luglio”.

Per Federico, del liceo scientifico Paleocapa, la sfida era matematica: “I quesiti erano affrontabili, ne ho svolti quattro come mi ero prefissato. I problemi invece erano davvero tosti. Martedì avrò l’orale, quindi ora si ripassa tutto. Vedremo come andrà”.

Tra risposte tecniche, calcoli e interpretazioni pratiche, ieri i maturandi hanno messo alla prova ciò che resta, a fine corsa, di anni di studio quotidiano. Non bastava ricordare, serviva saper fare. E anche se l’ansia non è mancata, in molti escono da questa giornata con una sensazione nuova: quella di avercela fatta.

Le prove scritte sono finite. All’orizzonte ci sono gli orali, la libertà, il mare. Ma anche il senso, sottile ma profondo, di aver superato un altro passaggio importante.

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