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SPESE
20.06.2025 - 16:40
In un contesto europeo in cui il costo dell'energia sembra stabilizzarsi, l'Italia si distingue per un fenomeno paradossale: nonostante una riduzione significativa del prezzo dell'energia, le bollette di luce e gas continuano a pesare più che in altri Paesi dell'Unione Europea. Questo è quanto emerge dalla relazione annuale 2024 dell'Arera, l'autorità di regolazione per l'energia, le reti e l'ambiente.
Nel 2024, il prezzo medio dell'energia elettrica per i clienti domestici nell'area euro è rimasto pressoché invariato a 31,04 centesimi per kWh. Tuttavia, in Italia, nonostante una riduzione del prezzo dell'energia da 38,64 a 35,7 centesimi per kWh, il costo finale per i consumatori è stato fortemente influenzato da un incremento del 28% delle imposte e degli oneri, passati da 7,66 a 9,78 centesimi per kWh. Questo aumento ha di fatto annullato i potenziali risparmi derivanti dal calo del prezzo dell'energia. Il peso fiscale sulle bollette italiane è il più elevato dell'UE, superando quello di Paesi come Francia e Spagna. Le famiglie tedesche pagano il prezzo più alto per l'energia elettrica (41,13 centesimi), seguite da quelle italiane (35,7 centesimi), francesi (28,03 centesimi) e spagnole (26,26 centesimi).
Anche per il gas, la situazione non è migliore. Nel 2024, il prezzo medio per i consumatori domestici, comprensivo di imposte e oneri, è aumentato del 15,1%, raggiungendo i 13,1 centesimi di euro per kWh. Questo incremento è attribuibile principalmente alla crescita dei costi di rete e della componente fiscale. In un tentativo di proteggersi da ulteriori aumenti, oltre la metà degli italiani ha optato per contratti a prezzo fisso per la fornitura di energia elettrica. Nel 2024, il 54,8% dei clienti ha scelto questa opzione sul mercato libero, mentre il 45,2% ha preferito il prezzo variabile. Inoltre, il tasso di switching, ovvero il cambio di fornitore, è aumentato, con il 23,8% dei clienti domestici che ha cambiato fornitore almeno una volta nel corso dell'anno.
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