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NADIA ROMEO

“Roma si scorda della subsidenza”

Rodolfo Laurenti: “Per il nostro territorio siamo di fronte a uno scenario di dissesto permanente”

“Roma si scorda della subsidenza”

Tra le carte delle commissioni parlamentari sui tavoli di Roma, manca quella della subsidenza; dettaglio non da poco soprattutto per il Polesine, un territorio fra due fiumi, con un rischio idrologico, sismico e erosivo in costante monitoraggio e un passato alluvionale che tutti ricordano fin troppo bene. È questo il grido d’allarme lanciato, ieri mattina nella sede rodigina del Pd, da Nadia Romeo, deputata della Camera.

“Da pochi mesi - dice - si è insediata in Parlamento una nuova commissione d’inchiesta sul rischio sismico e idrogeologico della quale, tra l’altro, sono capogruppo. Sono stata nominata un mese fa e mi sono immediatamente accorta di un problema: non riuscivo a capire perché a livello nazionale la subsidenza fosse considerata solo quella in Emilia Romagna e non quella nel nostro territorio. Per quanto paradossale possa apparire, mancava del tutto una carta ufficiale per il Veneto che lo documentasse”.

Ma oltre alle carte, i grandi assenti sono anche i fondi: “Nonostante gli emendamenti alla legge di Bilancio e gli ordini del giorno proposti da questo Governo - continua Romeo - per la prima volta nella storia repubblicana non sono stati rifinanziati, a livello nazionale, i fondi ai consorzi di bonifica che quotidianamente lottano contro questo fenomeno, come avviene qui in Polesine”. Questione da non tralasciare se si considera il 93,9% dei Comuni, sul territorio italiano, potenzialmente a rischio alluvione, frana o erosione, di conseguenza in termini concreti, gli 1,3 milioni di persone a rischio frana e i 6,8 a rischio alluvione.

Le ragioni maggiormente colpite, ha continuato l’onorevole: “Sono Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Liguria e anche il nostro Veneto. Non tralasciamo nemmeno le aziende, in numeri nazionali, 84mila sono ad alto rischio idrogeologico”. Da qui, quindi, l’intento della deputata di porre rimedio alla questione investendo sulle professionalità locali, presentando ufficialmente Rodolfo Laurenti, ingegnere e direttore del consorzio di bonifica Delta del Po, come nuovo consulente della commissione.

“Lo stop alle estrazioni - ha detto Laurenti - ha fermato il fenomeno, ma ripristinare i danni già patiti non è possibile. Per il nostro territorio siamo di fronte a uno scenario di dissesto permanente. Anche in belle giornate come queste, quindi, col sole e 30 gradi, le nostre idrovore lavorano in continuazione, perché abbiamo punti in cui il terreno è anche tre o quattro metri al di sotto del livello del mare”. Non è mancata nemmeno una volata sulla situazione politica: “Anche se il problema non ha colori politici - ha rilanciato Romeo- nel centrodestra si avverte silenzio sul tema. I dati parlano chiaro: occorre intervenire in sinergia anche con le istituzioni territoriali andando a sburocratizzare determinate procedure, per un intervento quanto mai rapido e efficace”.


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