VOCE
SICUREZZA
23.06.2025 - 20:00
Un recente studio condotto dal Mit media lab ha sollevato preoccupazioni significative riguardo all'uso di ChatGPT, un popolare chatbot basato su AI, e il suo impatto sulle funzioni cognitive. La ricerca, guidata dalla ricercatrice Nataliya Kosmyna, ha rivelato che l'uso eccessivo di strumenti di intelligenza artificiale per la scrittura accademica potrebbe ridurre l'attività cerebrale e limitare la capacità di apprendimento.
L'esperimento ha coinvolto 54 studenti, suddivisi in tre gruppi distinti. Il primo gruppo ha utilizzato ChatGPT per scrivere un saggio, il secondo ha avuto accesso a motori di ricerca tradizionali, mentre il terzo ha lavorato senza alcun supporto tecnologico. Durante le sessioni, l'attività cerebrale dei partecipanti è stata monitorata tramite elettroencefalogrammi (Eeg), permettendo ai ricercatori di valutare le prestazioni cognitive e il carico di lavoro mentale. I risultati sono stati sorprendenti: la connettività cerebrale è diminuita fino al 55% nei partecipanti che hanno utilizzato ChatGPT, suggerendo che l'AI ha assorbito una parte considerevole del loro sforzo cognitivo. Al contrario, il gruppo che ha lavorato senza strumenti tecnologici ha mostrato reti neurali più robuste e una maggiore attività cerebrale.
Nella seconda fase dell'esperimento, i partecipanti hanno cambiato metodo di lavoro: chi aveva usato l'AI ha scritto senza strumenti e viceversa. I risultati hanno evidenziato che coloro che sono passati dal chatbot al lavoro non assistito hanno mostrato una connettività cerebrale più debole e una minore attività nelle reti legate all'attenzione. Tuttavia, chi ha iniziato a utilizzare l'AI ha sperimentato un aumento della capacità di ricordare e una riattivazione di regioni cerebrali associate alla creatività e alla memoria.
I saggi prodotti con l'aiuto di ChatGPT sono stati giudicati dagli insegnanti come "piatti" e poco originali. Inoltre, i partecipanti che hanno utilizzato l'AI hanno mostrato difficoltà nel ricordare o citare ciò che avevano scritto. Questo solleva interrogativi sull'efficacia dell'AI come strumento educativo. Un altro studio della società Turnitin ha rilevato che il 64% degli studenti è preoccupato per l'uso dell'AI, nonostante la maggior parte abbia una percezione positiva del suo impatto. Tuttavia, il 95% ritiene che l'uso dell'AI nelle scuole sia inappropriato.
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