VOCE
POLITICA
23.06.2025 - 14:00
Il dibattito sulla sugar tax in Italia si arricchisce di un nuovo capitolo, segnato dall'ennesimo rinvio della sua entrata in vigore. Il 20 giugno 2025, il Consiglio dei Ministri ha deciso di posticipare al 31 dicembre l'applicazione della tassa sulle bevande zuccherate, prevista inizialmente per il 1° luglio. Questa decisione rappresenta il settimo rinvio di una misura che, sebbene varata nel 2019, non ha mai visto la luce.
La sugar tax, introdotta con l'obiettivo di ridurre il consumo di prodotti dannosi per la salute e di contenere la spesa pubblica legata a malattie come diabete e obesità, è stata accolta con entusiasmo da alcuni e con scetticismo da altri. La Lega, attraverso i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, ha espresso soddisfazione per il rinvio, ringraziando il ministro Giancarlo Giorgetti per la sua "sensibilità". Anche Forza Italia, con Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, ha ribadito la sua opposizione alla tassa, definendola un "inutile balzello" dannoso per famiglie e imprese. Il rinvio è stato giustificato dalla necessità di evitare ripercussioni economiche negative, in particolare per le aziende produttrici di bibite zuccherate, che temono un impatto sui posti di lavoro. Tuttavia, la decisione ha un costo significativo per le casse pubbliche: secondo la Ragioneria generale dello Stato, la mancata applicazione della tassa comporterà una perdita di gettito di circa 140 milioni di euro in sei mesi, che potrebbe raddoppiare se il rinvio si prolungasse per un anno intero.
A livello internazionale, la sugar tax è già stata adottata in diversi Paesi europei, tra cui Francia, Regno Unito e Irlanda, su raccomandazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. La misura è stata promossa come una strategia efficace per migliorare la salute pubblica e ridurre i costi sanitari. Un report del 2023 ha evidenziato come la tassazione delle bevande zuccherate rappresenti una "strategia win-win" per i sistemi sanitari e le finanze pubbliche.
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