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11mila pasti all’anno per chi non ha

“Presidio importante del territorio per coesione sociale e contrasta situazioni di vulnerabilità”

11mila pasti all’anno per chi non ha

Oltre 11mila pasti all’anno, con un trend in aumento, è il segnale di quanto le famiglie stiano andando incontro a periodi di difficoltà. Un segnale concreto di vicinanza e riconoscimento a una realtà cittadina di grande rilevanza sociale.

Lunedì scorso l’assessore all’istruzione del Comune di Rovigo, Erika De Luca, ha fatto visita alla Locanda della casa, struttura promossa dalla diocesi di Adria-Rovigo e attiva nel contrasto alla povertà e all’emarginazione. Durante l’incontro, l’assessore ha potuto conoscere da vicino il lavoro quotidiano svolto da operatori e volontari, esprimendo parole di apprezzamento per l’efficacia e la qualità dei servizi offerti. La Locanda della casa non è solo un punto di distribuzione pasti - con oltre 11.300 pasti erogati nel 2024 e un significativo aumento nel 2025 - ma un luogo in cui si promuovono accoglienza, dignità e inclusione.

“La Locanda della casa di Rovigo rappresenta un presidio importante del territorio - ha dichiarato l’assessore De Luca - che svolge un ruolo essenziale nel promuovere coesione sociale e contrastare le situazioni di vulnerabilità. Ho potuto apprezzare l’efficacia e la professionalità con cui vengono gestiti i servizi, in un clima di rispetto e cura della persona”.

L’assessore ha inoltre sottolineato l’impegno dell’amministrazione comunale nel sostenere e valorizzare il lavoro delle realtà del terzo settore: “Riconosciamo il valore di questa esperienza e intendiamo rafforzare la collaborazione, con l’obiettivo di costruire politiche inclusive e risposte concrete ai bisogni della comunità. Ringrazio gli operatori e i volontari per la dedizione con cui portano avanti questo servizio indispensabile”.

La visita si inserisce in un momento di rinnovato interesse cittadino attorno alla Locanda della casa, che continua ad attirare l’attenzione di cittadini, imprese e realtà associative. Non solo come risposta all’emergenza sociale, ma anche come esempio virtuoso di solidarietà concreta. Progetti di visibilità, iniziative culturali e campagne di sensibilizzazione stanno prendendo forma attorno a questa esperienza, segno di una comunità viva, solidale e responsabile.

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