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ALIMENTAZIONE

Allarme snack: problema nei giovanissimi

Un rapporto rivela l'aumento del consumo di cibi ultra-formulati

Allarme snack: l'Italia e la sfida degli alimenti ultra-formulati per i bambini

Un recente rapporto della Fondazione Aletheia, intitolato "Cibo e Bambini", ha portato alla luce dati preoccupanti sulle abitudini alimentari delle nuove generazioni in Italia. Secondo il rapporto, oltre la metà dei bambini italiani consuma snack dolci più di tre volte a settimana, mentre uno su quattro beve bibite zuccherate quotidianamente. Frutta e verdura, invece, sono assenti dalla dieta giornaliera di un quarto dei ragazzi.

Gli alimenti ultra-formulati, caratterizzati da un'alta densità calorica e una bassa qualità nutrizionale, sono ormai parte integrante delle abitudini alimentari di molti bambini. Questi prodotti, ricchi di additivi chimici, includono bevande gassate, snack confezionati e piatti pronti. Il loro consumo è associato a un aumento del rischio di obesità, diabete e patologie cardiovascolari. Inoltre, studi recenti, come quello condotto dall'Università Federico II di Napoli, suggeriscono un legame tra questi alimenti e un'incidenza maggiore di allergie alimentari.

A livello globale, il mercato degli alimenti ultra-formulati ha superato i 2 trilioni di dollari, con una spesa europea di 310 miliardi di euro nel 2023. In Italia, la spesa pro capite per questi prodotti è di 580 euro, un dato inferiore rispetto ai Paesi nordici, ma comunque significativo. Nonostante l'Italia registri una delle percentuali più basse di calorie giornaliere derivanti da cibi ultra-formulati (13,4%), il trend è in crescita, soprattutto tra i più giovani.


Con il 9,6% dei bambini italiani in condizioni di obesità e il 27,3% in sovrappeso, l'Italia si trova al 21° posto in Europa per obesità infantile.  Gli investimenti pubblici in programmi di alimentazione scolastica hanno raggiunto i 48 miliardi di dollari a livello mondiale nel 2023. In Europa, la spesa supera i 12 miliardi di euro all'anno, coinvolgendo oltre 25 milioni di bambini e adolescenti. Questi sforzi sono essenziali per contrastare la diffusione di abitudini alimentari rischiose e per garantire un futuro più sano alle nuove generazioni.

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