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POLITICA

"Niente educazione sessuale senza consenso"

Il disegno di legge Valditara divide gli schieramenti

Il ddl Valditara sull'educazione sessuale: un nuovo fronte di scontro politico

L'educazione sessuale nelle scuole italiane è al centro di un acceso dibattito politico e sociale, innescato dal disegno di legge proposto dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Il provvedimento, che richiede il consenso scritto dei genitori per qualsiasi attività extracurricolare su temi sessuali, ha suscitato reazioni contrastanti e acceso un vivace confronto tra maggioranza e opposizione.


Il ddl Valditara, composto da soli tre articoli, è già in discussione alla Commissione della Camera. Esso prevede che le scuole debbano ottenere un'autorizzazione scritta dai genitori per qualsiasi attività educativa che riguardi l'ambito sessuale, escludendo categoricamente tali attività nella scuola dell'infanzia e primaria. In caso di mancato consenso, gli studenti dovranno partecipare ad attività formative alternative. Inoltre, la scelta degli esperti esterni sarà regolata dal collegio docenti e dal Consiglio d'istituto, limitando la libertà dei professori di invitare chi ritengono opportuno.


Secondo il ministro Valditara, il disegno di legge mira a rafforzare l'alleanza tra scuola e famiglia, rispettando il primato educativo dei genitori e l'autonomia delle istituzioni scolastiche. Valditara sostiene che tutte le componenti del sistema educativo debbano avere un ruolo attivo nel processo formativo, garantendo così una maggiore consapevolezza e partecipazione delle famiglie.


Le opposizioni, guidate dall'onorevole Irene Manzi del Partito Democratico, si sono schierate compatte contro il ddl, sostenendo che esso mina l'autonomia delle scuole e complica inutilmente il rapporto con le famiglie. Manzi ha sottolineato il rischio che nessuno si occupi più di educazione sessuale nelle scuole, nonostante l'importanza di affrontare temi come la violenza di genere, ricordando l'impegno del governo in altri ambiti correlati. Anna Laura Orrico del Movimento 5 Stelle ha criticato duramente il provvedimento, accusando la Lega di portare avanti una "crociata ideologica" contro un problema inesistente. Orrico ha evidenziato come siano gli stessi giovani a richiedere un'educazione sessuale e affettiva, e ha promesso di presentare emendamenti per contrastare il ddl in Aula.



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