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cultura

Tutta l’opera di Mario Cavaglieri

Sarà consegnata alla biblioteca accademica la tesi di dottorato realizzata da Viviane Vareilles

Sarà consegnata alla biblioteca accademica la tesi di dottorato realizzata da Viviane Vareilles

Sembra di entrare nel salotto della zia di Proust, in una “ricerca del tempo perduto” che trasuda di riferimenti e nostalgie, tra tovaglie, fiori e donne: un tocco di Matisse, forse un pizzico dell’elaborato estro ebraico chassidico di Chagall ma, su tutti, il colore forte, rosso Tiziano, in una parola - veneto - come la sua città, Rovigo.

E’ l’opera di Mario Oddone Cavaglieri, uno dei pittori più importanti figli del capoluogo polesano che, venerdì 27 alle 10.30, nella sala degli Stucchi di palazzo Cezza, verrà celebrato in un commosso tributo organizzato dall’Accademia dei Concordi. Era il 2006 quando Palazzo Roverella ospitò la mostra monografica internazionale dedicata al pittore e, a corredare il contenuto scientifico, un catalogo frutto di lunghe ricerche condotte a più di 1100 chilometri da Rovigo da Viviane Vareilles, la massima esperta di Cavaglieri.

Durante la mattinata avverrà ufficialmente la consegna, alla biblioteca accademica, della tesi di dottorato “Mario Cavaglieri 1887–1961. Catalogue raisonné de l'oeuvre peint” realizzata e discussa all’università di Tolosa dalla studiosa. A condurre l’incontro, l’ingegnere Luciano Zerbinati che ricorda il profondo legame con la Vareilles: “Ero presente a Tolosa, nel dicembre 2005, quando la ricercatrice ha discusso la tesi di dottorato. Al termine della cerimonia ho ricevuto la copia originale dell’elaborato che, venerdì, sarà consegnata all’Accademia permanentemente e anche un mandato: quello di portare avanti, anche attraverso il seguire l’edizione (Allemandi) del Catalogo generale della pittura di Caviglieri”. Il compito più importante, continua Zerbinati: “E’ di tramandare e continuare a diffondere la memoria di questo grande artista rodigino. Nella mattina ci sarà spazio anche per una conversazione dal tema “Viviane Vareilles e l’opera artistica di Mario Cavaglieri” e l’illustrazione delle principali opere del pittore presenti nelle collezioni rodigine.” Già, perché di “grandezza” si può proprio parlare nel caso dell’artista.

Rodigino di nascita, venne alla luce in una benestante famiglia dell'aristocrazia israelita veneziana trasferitasi dalla laguna in Polesine, in quella che, per secoli fu città ospitale e diversa dalle altre venete. Ma sarà a Padova che il pennello della sua vita si incontrerà con quello di Felice Casorati, artista che si era ritirato nei silenzi di Praglia per scampare alle urla dell’esaurimento nervoso. A 20 anni già esponeva a Roma, Milano e Venezia. Ma il richiamo della Ville Lumiere era troppo forte: dal 1911 è nella capitale francese, espone anche nel tempio delle scoperte impressioniste, fauviste e cubiste, il Salon d’Automne. Nel ’25 abbandona gli strascichi di paillettes dei pavimenti lussuosi della frivola Parigi post guerra per ritirarsi in campagna. Tranquillità interrotta a più riprese con deportazioni di parenti, proprio in Italia dopo l’8 settembre del ‘43, e continui pellegrinaggi di salvezza in cerca di casa; maison che trovò solo al ritorno in Francia e casa, si può dire, che ritrova anche oggi, nella sua Rovigo.

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