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Il viaggio

In sella a una Vespa fino a Capo Nord

Stefania Ferlin e Michele Cabria hanno percorso su due ruote 4.747 chilometri in 16 giorni

In sella a una Vespa fino a Capo Nord

Una coppia, una Vespa, 4.747 chilometri percorsi in 16 giorni attraverso 8 Paesi europei, con un solo obiettivo: raggiungere Capo Nord, il punto più a nord del continente europeo.

E’ la straordinaria avventura vissuta da Stefania Ferlin e Michele Cabria, due cittadini di Castelguglielmo, che hanno preso parte alla terza edizione del Nordkapp Classic Raid, evento internazionale organizzato da RaidTribe con il patrocinio del Vespa Club di Firenze. Un raid su due ruote che ha coinvolto oltre 120 vespisti provenienti da tutta Europa, tra cui una ventina di coppie, e che si è trasformato in un autentico viaggio dell’anima, fatto di panorami mozzafiato, spirito di gruppo e sfide quotidiane affrontate con passione e determinazione.

Il viaggio dei coniugi Ferlin e Cabria è iniziato venerdì 13 giugno da Castelguglielmo, con una cerimonia simbolica davanti al Municipio. Alla presenza del sindaco Giorgio Grassia e della consigliera regionale Laura Cestari, i due viaggiatori hanno ricevuto un omaggio simbolico da consegnare al Comune di arrivo, Honningsvåg, in Norvegia. “Un pensiero per chi è geograficamente lontano, ma vicino nei cuori”, ha sottolineato il sindaco.

Il giorno seguente, da Arco di Trento, ha preso il via ufficialmente il raid, con un itinerario che ha toccato alcune delle capitali culturali e storiche del continente. Cinque i checkpoint principali previsti lungo il tragitto: Monaco di Baviera (Germania), Berlino (Germania), Stoccolma (Svezia), Umeå (Svezia), Rovaniemi (Finlandia), la “casa” di Babbo Natale. Il gruppo ha attraversato anche la Repubblica Ceca e la Polonia, affrontando ogni giorno dai 300 ai 350 chilometri in media, con l’obiettivo non di arrivare primi, ma di vivere ogni chilometro come parte integrante dell’esperienza.

Ogni tappa prevedeva l’apposizione di un timbro su un “passaporto di viaggio”, segno tangibile del cammino compiuto. Dopo aver oltrepassato il Circolo Polare Artico e attraversato le terre incontaminate della Lapponia, il 27 giugno i Vespisti hanno raggiunto Honningsvåg, ultimo comune prima del traguardo.

L’incontro con il sindaco Jan Morten Hansen è stato un momento carico di emozione: lo scambio di un oggetto commemorativo tra i due Comuni ha suggellato un ideale gemellaggio tra Castelguglielmo e la cittadina norvegese. Poco dopo, il momento più atteso: un serpentone di 120 Vespe, lungo oltre 3 chilometri, ha percorso l’ultimo tratto fino al celebre promontorio di Capo Nord, dove le ruote hanno finalmente toccato il punto più estremo d’Europa. Ad accogliere il gruppo, il Mar Glaciale Artico, in un’atmosfera sospesa tra silenzio, vento e meraviglia. Le condizioni climatiche sono state estreme: dai 35°C del sud Europa ai 5°C del nord della Norvegia, i Vespisti hanno affrontato sole cocente, piogge battenti, forti venti, e notti trascorse in alloggi di fortuna, vivendo ogni sfida con spirito di adattamento e collaborazione.

“Nessun traguardo avrebbe senso senza il viaggio che lo precede - raccontano Stefania e Michele - Ogni curva, ogni guasto, ogni risata condivisa ci ha ricordato cosa significa essere vivi. Abbiamo visto il sole a mezzanotte, all’una, alle due e per tutta la notte. Abbiamo vissuto giorno per giorno, preoccupandoci di vivere un secondo alla volta e così il tempo si è dilatato facendo diventare tutto più intenso, più vivo”.

Domenica, poi, il rientro a Castelguglielmo, mentre la Vespa tornerà in Italia a metà luglio con un servizio di trasporto dedicato. A documentare ogni tappa dell’impresa, il profilo Instagram @matimbateam, che ha permesso a centinaia di persone di seguire l’avventura giorno per giorno, tra video, fotografie e pensieri di viaggio. Il nome del team, Matimba, è un omaggio al gatto di casa e simbolo dello spirito libero che ha guidato la coppia lungo la strada. Con il patrocinio del Comune di Castelguglielmo, della Provincia di Rovigo e il supporto della Regione Veneto, l’avventura di Stefania Ferlin e Michele Cabria ha portato il nome del piccolo comune polesano fino al “tetto d’Europa”, raccontando con orgoglio una storia di passione, lentezza e umanità.

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